mercoledì 7 settembre 2011

Imbecillità terzomondiste e multikulti


Savona - Quando si parla di immigrazione, e in generale di categorie deboli della popolazione, bisogna sempre confrontarsi con lo spinoso problema dell'uso dei termini. Così, all'insegna del politically correct, il procuratore di Savona Francantonio Granero ha deciso di chiedere a tutti i dipendenti degli uffici di polizia giudiziaria e alle forze dell'ordine di non usare più la parola "extracomunitario". Secondo il procuratore, che firmerà nei prossimi giorni la circolare, il termine ha infatti assunto un'accezione negativa e dovrà per questo motivo essere sostituita con il più neutrale "cittadino straniero". E, a poche ore dall'indiscrezione, il provvedimento ha già suscitato polemiche. I primi ad indignarsi sono stati gli esponenti di Forza Nuova che giudica "estremamente gravi" le dichiarazioni di Granero. "Nascondere la verità, nascondere l’evidenza dei fatti, confondere l’opinione pubblica con terminologie ambigue, ergersi a difesa di uomini e donne che molto spesso clandestini non avrebbero neanche il diritto di risiedere sul territorio nazionale, è diventato di moda da parte delle diverse istituzioni".

Il solito monito del Consiglio d'Europa all'Italia: "I politici? Capaci solo di lanciare slogan razzisti"


Strasburgo - La questione dei rom in Italia continua a far discutere il Consiglio d'Europa. Ancora una volta il Commissario per i diritti umani dell'organizzazione internazionale, Thomas Hammarberg se la prende con in politici italiani, accusati di razzismo, soprattutto nei confronti dei rom. Nell’ultimo rapporto sul nostro paese, infatti, si sottolinea che pochi passi avanti, se non addirittura nessuno, sono stati fatti negli ultimi tre anni dalle autorità italiane nel garantire il rispetto dei diritti umani di rom e immigrati. "È arrivato il momento per l’Italia - è scritto ancora nel rapporto - di sviluppare con vigore le disposizioni del codice penale relative ai reati di matrice razzista per arginare il continuo uso di slogan razzisti da parte dei politici".

Il rispetto degli standard. Il Consiglio d'Europa è un'organizzazione che conta 47 membri e che vigila e promuove la democrazia, l'identità culturale europea e i diritti umani. Il rapporto si basa su quanto riscontrato durante la visita di Hammarberg in Italia il 26 e 27 maggio scorsi. La situazione dei rom e degli immigrati, afferma il Commissario, è una delle sfide più urgenti che l’Italia deve affrontare per il pieno rispetto dei diritti umani. "Il trattamento riservato a queste minoranze costituisce una cartina di tornasole sull’effettivo rispetto degli standard del Consiglio d’Europa da parte dei paesi membri" sottolinea il Commissario spiegando cosi la sua persistente attenzione per i rom e gli immigrati presenti in Italia.

2 commenti:

marmando ha detto...

Allora: prima erano immigrati, poi si è passato a migranti...con l'UE siamo arrivati ad extracomunitari, che fino a ieri si poteva dire liberamente...adesso manco quello e bisogna usare cittadino straniero; ma presto anche straniero sarà offensivo, perchè è un discrimine linguistico, eh eh non si fa, il rullo egalitario avanza senza sosta, quindi uno è cittadino del mondo (cane), al massimo cittadino Eurobbabbeo, e quindi cittadino e basta. Perciò la neolingua è in continuo aggiornamento, e la psicopolizia sempre allerta. Un giorno molto vicino, con un semplice esercizio di bispensiero, straniero diverrà un titolo onorifico, e l'unico insulto sarà "italiano".
"Scusi Lei così bello e abbronzato e che parla con questo esotico accento, Lei è italiano di dove?" "Idaliano? A chi idaliano? Ma come ti permeti chiamo polizia ti denunscio!"

samuela ha detto...

Ma infatti per me sono tutti stranieri, e un ucraino biondo e azzurrocchiuto non mi è necessariamente meno indigesto di un magrebino o di una sudamericana -bisognerebbe discutere sull'idiozia di ritenere vicino chi formalmente professa la stessa religione.
Anche se forse non è quello che intendeva questo ennesimo iluminato.
Questo comunque succede quando si finisce svuotati della propria identità: definiti solo dal rapporto con l'allogeno, e legittimati ad esistere solo in funzione dell'allogeno: mantenerlo, fargli da bersaglio mobile etc,..