martedì 13 settembre 2011

Disonore il sesso con l'infedele


MILANO - L'uomo egiziano di 61 anni, arrestato per aver cercato di soffocare la figlia, lo scorso 4 settembre, ha agito ritenendo che doveva «salvare l'onore della famiglia considerando un disonore per la religione musulmana»  il fatto che la ragazza di 17 anni avesse avuto «un rapporto sessuale con il fidanzato» non musulmano. Lo scrive il pm di Milano Gianluca Prisco nel formulare l'ipotesi di reato di tentato omicidio aggravato, ipotesi accolta dal gip Vincenzo Tutinelli che ha ordinato il carcere per Ahmed A. H.

IL TENTATIVO DI SOFFOCAMENTO - Stando al capo d'imputazione, l'egiziano, nato a Il Cairo e residente a Milano, «dopo che la figlia gli aveva comunicato di avere avuto un rapporto sessuale con il fidanzato, considerando quindi un disonore intrecciare una relazione sentimentale con una persona estranea alla religione musulmana, pianificava per l'intera notte il modo per punire la figlia». In particolare, il 4 settembre, l'egiziano, come riporta il capo d'imputazione, «dopo aver atteso che la moglie uscisse dall'abitazione, si introduceva furtivamente nella stanza della ragazza e, approfittando della penombra, le infilava la testa in una busta di plastica» bloccandole «il petto con i gomiti». Durante il tentativo di soffocamento, l'uomo avrebbe detto alla figlia «non dovevi farmi questo, devi pagarla», continuando «ad intrecciare i manici della busta intorno al collo».

«FUTILI MOTIVI» - Ad un certo punto il padre e la figlia erano caduti a terra e lui era salito «a cavalcioni sulla schiena della ragazza, continuando a stringere i manici ed a cingerle il collo anche con il braccio».  «Io - ha detto la ragazza, che ha denunciato tutto alla polizia - cercavo di tranquillizzarlo citando versi del Corano e cercando di fargli capire che se Dio avesse dovuto punire qualcuno, quella sarei stata io». Solo la «ferma reazione» della 17enne che «ha lottato per liberarsi dalla busta», mordendo anche il braccio al padre, le ha permesso di liberarsi. Il pm ha contestato all'egiziano l'aggravante dei futili motivi «consistiti nell'aver agito per salvare l'onore della famiglia considerando un disonore per la religione musulmana congiungersi carnalmente con persone di fede differente». Contestate anche l'aggravante della parentela e quella della premeditazione.

5 commenti:

Maria Luisa ha detto...

non esiste anche del razzismoa?

Maria Luisa ha detto...

scusa stavo scrivendo in fretta.Ma in questo caso non vi è anche l'aggravante del razzismo?

samuela ha detto...

Disonorevole se l'infedele è maschio -quindi un inferiore concorrente alla riproduzione e una minaccia per la dominazione- se l'infedele è femmina è viene presa con la forza magari davanti al suo partner infedele diventa il volere di Allah.
Ovviamente io non posso dire che con un arabo non ci andrei neanche morta, finirei in galera.

Eleonora ha detto...

Quoto, Samuela. Ma le infedeli possono e devono essere prese con la forza. Si, infondo è allah che glielo permette.

Maria Luisa, in effetti... ma sappiamo la storia dei due pesi e due misure, no? E' la loro cultura per certa magistratura e dunque...

Maria Luisa ha detto...

sì, hai ragione