lunedì 19 settembre 2011

Oltre la gnoccofilia

Di gnoccofilia, ne parla in un bellissimo post Nico e non serve aggiungere molto altro. Le donne sono sante, le donne sono puttane, gli uomini sono santi e gli uomini sono puttanieri. I soldi, fanno il resto. Il fatto è che il premier ha sbagliato alla grande a finire dentro ad una storia del genere... e comunque, da ingenua continuo a pensare che alla fin fine, tutti avrebbero potuto sbagliare. Persino i santi. Ma tant'è... che un paio di notizie sfiziose ci sono, e le posto ora perchè magari, qualcuno non ci ha nemmeno fatto caso dopo tutto il marasma delle intercettazioni:


Napoli - La città affonda tra i rifiuti ma il cda di NapoliServizi si regala un premio da 5mila euro al mese. Desta stupore nella giunta napoletana la gestione pd della società nata per occuparsi del decoro urbano della città partenopea. Tra debiti, assunzioni immotivate e stanziamenti milionari finiti in nulla, ora de Magistris eredita una bella gatta da pelare, che gli causerà più di qualche grattacapo. A riverlarlo Il Mattino e il Corriere della Sera.

5mila euro in più al mese. Un aumento di 1,7 milioni di euro, e non una tantum, ma una lievitazione consistente dello stipendio di 13 dirigenti della società napoletana che si occupa del decoro urbano, la NapoliServizi, considerata un feudo del Partito Democratico. E' quanto decideva il cda della azienda a gennaio 2011, con una decisione che lascia oggi perplessa la giunta napoletana e che ha costretto de Magistris a una domenica di lavoro straordinario per discutere della questione. Ignoti i motivi che avrebbero portato alla decisione di auto-assegnarsi l'aumento, un incremento della base di retribuzione di circa 5mila euro mensili, che per altro non è l'unica vicenda a destare dei sospetti sulla gestione della società.

Spese non giustificate. Ad essere poca chiara è anche la gestione economica di NapoliServizi. Tra i documenti già passati al vaglio comparirebbero infatti spese extra difficilmente giustificabili e poco chiare, di cui per altro non c'è traccia nelle carte comunali. Al comune spetterebbe di norma l'approvazione di ogni spesa aggiuntiva, ma dei 3,5 milioni di euro stanziati per la guardia armata di luoghi non meglio precisati, si ipotizza i parchi cittadini, non c'è traccia da nessuna parte.

Assunzioni immotivate. Ma non sono neppure solo spese aggiuntive e aumenti di stipendio immotivati a preoccupare la giunta de Magistris. Al di là di questi aspetti destano numerose preoccupazioni anche una serie di assunzioni non giustificate e i debiti accumulati da NapoliServizi. La società entra in attività con 400 dipendenti, lavoratori ex socialmente utili. Dipendenti che lievitano nel giro di pochi anni: nel 2003 sono 470 le nuove assunzioni, altre 500 nel 2007. Nel 2008 si decide di cancellare la società, per poi stanziare 50 milioni di euro a bilancio e ripianare i debiti accumulati nel tempo. Assunzioni e stanziamenti immotivati, su cui nessuno fa domande e che vengono giustificate con nuove competenze assegnate alla società, dalle pratiche di condono, alla gestione di catasto e eventi sportivi, alla vigilanza armata dei parchi. Proprio quest ultimo è un altro punto dolente, causa di nuove assunzioni. Alcuni dipendenti della società hanno infatti precedenti penali, che gli impediscono di girare armati.

Dietro la mala gestione l'ex assessore al bilancio. E dietro al portafoglio facile della giunta Iervolino nei confronti della società ci sarebbe la stessa persona, Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio nel 2009 e unico Iervoliniano a essere presente nella nuova giunta. Un caso di malgoverno amministrativo che ora ricade sulle spalle del vicesindaco Sodano, che dovrà occuparsi della fusione di NapoliServizi a Asìa, società incaricata della gestione della raccolta dei rifiuti. Il paradosso è che mentre la giunta Jervolino con una mano rimpinguava il portafogli dei dirigenti della società, con l'altra bacchettava il governo per i tagli delle risorse agli enti locali...

Di Pietro difende il figlio: "Per lui nessuna spinta". La base Idv non perdona di Andrea Indini

Roma - "Io, da militante Idv, credo fermamente che non sia opportuna questa candidatura, e soprattutto in questo momento. Si parla tanto di combattere la casta, il nostro movimento sembrava un punto di riferimento in tal senso ma questa storia va decisamente contro le buone intenzioni manifestate". Andrea Bruni non usa mezzi termini nel commentare le giustificazioni che Antonio Di Pietro ha dato sul suo blog dopo aver candidato il figlio Cristiano alle regionali in Molise suscitando numerose defezioni all'interno del partito. Cade nel vuoto la difesa dell'ex pm. "Di Pietro come Bossi, accomunati dalla stessa concezione familistica e privatistica della politica", avevano denunciato ieri mattina i componenti del circolo Idv di Termoli che hanno abbandonato l'Italia dei Valori per protestare contro la candidatura di Di Pietro junior. Dopo aver divulgato una nota alle agenzie di stampa per giustificare la propria scelta, oggi Di Pietro ha anche postato un video sul blog. "A Montenero di Bisaccia abbiamo candidato Cristiano non perchè é è un figlio di papà senza esperienza politica - ha spiegato Di Pietro - ha dovuto fare, e deve continuare a fare, la trafila come tutti gli altri iscritti all’Idv". Come già spiegato ieri, l'ex pm ha ribadito che Cristiano non si è svegliato una mattina per trovarsi candidato. "Quando abbiamo creato il partito, dieci anni fa, si è rimboccato le maniche anche lui e ha contribuito, con me e con migliaia di altre persone, a costruirlo - ha continuato Di Pietro - non è andato a fare il 'trota' di turno con un'elezione sicura in parlamento, o in qualche listino regionale o in qualche assessorato".

Polemica chiusa? Assolutamente no perché i militanti dell'Idv non ha comunque digerito la decisione di Di Pietro di andare avanti su questa strada. E proprio sul blog dell'ex pm si è scatenato un vero e proprio dibattito sull'opportunità di candidare Cristiano alle regionali. "Nel caso di Cristiano Di Pietro le discriminazioni sono strumentali - commenta Domenico Ferraris - fatte di proposito per spostare l'attenzione dalle battaglie dell'Italia dei valori e dal momento politico delicatissimo per il paese". Ma non tutti sono d'accordo con lui. Anzi. "C'è un problema di credibilità alla base di tutto - ribatte Lambruschino - Di Pietro sarà credibile solo se riuscirà a fare in modo che il candidato Cristiano Di Pietro sia un puro caso di omonimia con suo figlio". Giancarlo, invece, ci va giù ancora più duramente: "Di Pietro ha l'insana abitudine di martellarsi periodicamente le 'ginocchia', dopo un paio di ottimi risultati politici (i referendum scorsi) torna a dare sfogo a questa sua perversione, è più forte di lui e non riesce a farne a meno". Non solo. A chi è favorevole alla candidatura perché Cristiano "non risulta indagato e tantomeno condannato", Andrea Moretti pone l'accento sul legame tra il figlio di Di Pietro e Mario Mautone, che al tempo lavorava al ministero dei Lavori pubblici: "Se non sbaglio non è quello che telefonò al padre, allora Ministro, per caldeggiare una pratica di un certo Mautone? E non fu il padre che disse, correttamente, la Magistratura deve svolgere il suo ruolo e se mio figlio ha sbagliato deve pagare (nobili parole). Da allora, come avviene nella stragrande maggioranza dei misfatti che i politici commettono ed hanno commesso, tutto viene messo sotto silenzio". Anche Enzo non va per il sottile: "Se non sbaglio suo figlio in passato si è gia contraddistinto per intercettazioni a dir poco edificanti". All'interno del partito c'è poi chi pensa ad un possibile calo dei consensi: "Ripensateci se non è troppo tardi che qua si perdono milioni di voti". "Con un po' di cinismo ne sarei soddisfatto ed oltremodo felice in quanto è ragionevole pensare che questi voti andrebbero verso il movimento 5 Stelle - fa eco un altro - purtroppo credo che dovrò realisticamente accontentarmi di qualche migliaia". Stefano Zuccarini, poi, dà un consiglio: "Di Pietro, lascia i parenti e quindi anche i figli fuori dalla politica! Se così non fosse non ti voto più". Insomma, il dibattito è tutt'altro che conciliante. E, forse, la base dipietrista si troverà a dover fare i conti con questa candidatura "scomoda" che, alle prossime regionali in Molise, rischierebbe di trasformarsi in un vero e proprio schiaffo.

3 commenti:

Nico ha detto...

Cara Elly, grazie! Troppo buona :)

Sì sì, hai visto a Napoli come festeggiano San Gennaro? Si fanno regali che manco Babbo Natale...

Massimo ha detto...

E noi dovremmo ancora svenarci per vedere i nostri soldi fare quella fine ? Dovremmo ancora accettare di ricevere la loro immondizia che non riescono (non vogliono) smaltire ? Ma che si arrangino !

Maria Luisa ha detto...

e di questo che ne pensate?http://www.ilgiornale.it/interni/de_magistris_napoli_avra_sua_moschea_ma_napoletani_dicono_lasciar_perdere/de_magistris-napoli-moschea/21-09-2011/articolo-id=547145-page=0-comments=1#commenta