martedì 13 settembre 2011
Il leviatano
La Ue avverte l'italia: "conti publici, se necessario varare altre misure". Romors di un accordo cina-italia.
MILANO - L'Italia avrebbe chiesto alla Cina di provvedere a un «significativo» acquisto di titoli di Stato: contatti ci sarebbero stati tra esponenti dell'esecutivo, tra cui il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, i responsabili della Cassa Depositi e Prestiti e Lou Jiwei, presidente della China Investment Corporation, la «Cic», il braccio operativo del governo cinese sui mercati internazionali. L'indiscrezione è stata diffusa nella serata di lunedì dal sito del Financial Times e ha avuto un effetto immediato sugli indici delle Borse americane: Wall Street, che aveva aperto in rosso ed era stata negativa per quasi tutta la seduta, ha messo a segno un recupero nel corso dell'ultima ora di contrattazione sia con il Dow Jones (+0,63%) che con il Nasdaq (+1,11%).
LA MISSIONE - Tornando alla carta cinese che sarebbe stata giocata dal governo di Roma, il Financial Times sosstiene che ci sarebbe anche stata una missione italiana in Cina, per incontrare gli esponenti della State Administration of Foreign Exchange (Safe), che controlla le immense riserve valutarie messe insieme negli ultimi vent'anni attraverso i saldi di bilancia commerciale dall'ex Celeste Impero. La prospettiva, sebbene non confermata ufficialmente, di un alleggerimento della pressione sul debito di uno dei più grandi Paesi dell'Unione monetaria europea, nonché uno dei principali debitori, ha riportato subito ottimismo sui mercati, dopo quelle che per le Borse europee è stata l'ennesima giornata di passione. I mercati hanno iniziato la giornata in negativo, sulle nuovi voci di default greco. Piazza Affari ha aperto a -3,08% e dato segni di sofferenza per tutta la giornata, per poi chiudere con l'indice Ftse Mib a -3,98% a 13.474,14 punti.
LE BORSE EUROPEE - Male anche le altre Borse europee che, esattamente come Milano, avevano iniziato la giornata con i listini in discesa: la delusione del G7, dal quale non è emersa iniziativa per reagire alla crisi, e lo spettro di un default della Grecia sempre più concreto assieme alla minaccia di un possibile downgrade delle banche francesi da parte di Moody's, hanno travolto i listini del Vecchio Continente. Parigi è stata la piazza peggiore, con il Cac40 che ha lasciato sul terreno il 4,03%, tornando sui livelli di aprile 2009, accelerando la discesa dopo la diffusione delle notizie sull'incidente all'impianto nucleare di Marcoule. I titoli dei big del credito sono andati a picco: Bnp Paribas ha perso oltre l'11%, Societe Generale e Credit Agricole più del 9%: sui tre istituti, il cui portafoglio è carico di bond ellenici, incombe l'incognita del possibile declassamento di Moody's. Effetto domino anche sui titoli bancari delle altre piazze europee: a Milano Unicredit è scivolata del 10,9% a 0,686 euro, Intesa Sanpaolo del 9,5% a 0,868 euro. In rosso anche Madrid (-3,41%), Francoforte (-2,27%) e Londra (-1,63%). Tra l'altro la crisi economica ha spinto l'Unione europea ad avvisare i Paesi in difficoltà ed in particolare l'Italia a tenere alta la guardia.
EURO E SPREAD - L'euro in mattinata ha toccato i minimi degli ultimi sette mesi sul dollaro, a 1,3493. Sul fronte italiano, in mattinata alta è stata la tensione sui titoli di Stato italiani, con lo spread tra il Btp decennale e il Bund schizzato a 385 punti. In crescita anche il rendimento dei Buoni del Tesoro, con un netto rialzo per i rendimenti dei Bot a un anno. Nell'asta odierna sono stati collocati titoli a 3 mesi e a un anno per complessivi 11,5 miliardi, ma il Tesoro ha dovuto offrire rendimenti più elevati: per la tranche a 1 anno (da 7,5 miliardi) il tasso medio è balzato al 4,153% dal 2,959% dell'emissione di agosto. Quotazioni in rialzo anche per i credit default swap: il cds italiano a cinque anni ha toccato un massimo storico di 505 punti base.
ACQUISTI BCE- La Banca centrale europea ha fatto sapere di aver comprato la scorsa settimana sul mercato secondario titoli di Stato dell'area euro per 13,96 miliardi di euro, in lieve rialzo dai 13,305 della settimana precedente. Secondo i trader, gli acquisti d'emergenza la scorsa settimana si erano concentrati su Italia e Spagna.
IL CASO GRECIA - Il governo greco ha annunciato di avere liquidità a sufficienza per finanziare le attività dello Stato solo fino a ottobre. Vola inoltre al nuovo record il rendimento dei titoli di Stato a due anni: il tasso è salito di 60 punti base al 57,57%. Lo spread tra i decennali greci e i Bund tedeschi vola oltre i 2 mila punti base, al livello record di 2.060 punti. E' allarme quindi sullo stato di salute dell'economia greca, anche se il viceministro dell'Economia, Filippos Sachinidis, punta a sbloccare l'arrivo della nuova tranche dei finanziamenti internazionali. «Abbiamo spazio di manovra fino a ottobre» dice il viceministro. «Stiamo cercando di fare in modo che lo Stato possa operare senza problemi», aggiunge, lasciando però anche intendere che i soldi per pagare stipendi pubblici e pensioni basteranno solo per un altro mese. Domenica Atene ha annunciato una nuova tassa sulle proprietà immobiliari (4 euro a metro quadro) per consentire al governo di centrare gli obiettivi di bilancio di quest'anno. Tutto dipenderà dall'Europa e in particolare dalla Germania che appare sempre più titubante nel sostegno alla Grecia. «In ultima analisi non si può escludere che la Grecia dovrà o potrebbe volere lasciare l'eurozona» ha commentato la crisi greca il segretario del partito liberaldemocratico tedesco (Fdp), Christian Lindner. I liberaldemocratici fanno parte della coalizione di governo del cancelliere Angela Merkel.
PRODUZIONE INDUSTRIALE - Intanto la produzione industriale italiana a luglio è scesa dello 0,7% (dato destagionalizzato) rispetto a giugno e ha registrato una diminuzione dell'1,6% su base annua, considerando il dato corretto per gli effetti di calendario. Si tratta del primo calo tendenziale dal dicembre del 2009. Lo rileva l'Istat.
BORSE ASIATICHE- Giornata negativa anche per le Borse asiatiche. Al termine delle contrattazioni della prima seduta settimanale il Nikkei, l'indice dei 225 titoli guida della Borsa di Tokyo, ha registrato una flessione del 2,31% a 8.535,67 punti, 201,99 in meno rispetto a venerdì.
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