martedì 6 settembre 2011
Schizofrenie...
Roma - Il Governo ha deciso di innalzare l’aliquota ordinaria dell’Iva dal 20 al 21%: lo rende noto Palazzo Chigi in una nota. Tale aumento non è temporaneo: secondo quanto si apprende da fonti di governo, non è stata fissata una scadenza (si era parlato di 3 mesi) per quanto riguarda la durata. Invece, per le altre aliquote Iva (rispettivamente al 10 e al 4%), resta in piedi l’ipotesi di innalzarle entrambe di un punto percentuale. In questo modo, passerebbero rispettivamente all’11% e al 5%. Il gettito previsto, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stato quantifcato in 6 miliardi. Giovedì il Consiglio dei Ministri approverà inoltre l’introduzione in Costituzione della "regola d’oro" sul pareggio di bilancio e l’attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province. Tra le altre novità della manovra: l'adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. "Il Cdm ha autorizzato la fiducia" sulla manovra, ha riferito il Guardasigilli Nitto Palma, lasciando Palazzo Chigi. "Bisogna fare in fretta", così il premier Silvio Berlusconi, secondo quanto riferisce Palma, ha giustificato la necessità di porre la fiducia sulla manovra.
Polemiche ed emendamenti. Mentre la manovra economica approda al Senato non si placano le polemiche sul provvedimento licenziato domenica scorsa dalla commissione bilancio di Palazzo Madama. Sono circa 350 gli emendamenti con cui si chiede di modificare il testo su cui si registra l’allerta anche degli Enti Locali, tanto che si profila una riunione straordinaria delle Regioni e dei Comuni giovedì.
I tempi dell'iter parlamentare. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è rientrato a Roma, dopo diversi giorni di assenza dalla capitale e ha presieduto nel primo pomeriggio un vertice di maggioranza a palazzo Grazioli. Mentre si attende che la capigruppo di Palazzo Madama definisca i tempi dell’iter della manovra con la possibilità di porre la fiducia per accelerare ulteriormente l’approvazione, governo e maggioranza stanno studiando possibili nuovi interventi alla luce delle parole di ieri del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Il nodo sulle pensioni. Resta il pressing nei confronti della Lega per superare il "niet" di Bossi ad intervenire sulle pensioni. L’articolo 8 resta al centro dello scontro. Duro Pier Luigi Bersani che stamani ha partecipato al corteo della Cgil a Roma. "E' inutile far presto se non si fa bene - ha ammonito il segretario del Pd - rischiamo di fare una manovra alla settimana. Questa manovra va rafforzata, va rafforzata la coesione del paese e noi abbiamo le nostre idee". Per questo, ha aggiunto, in Senato "siamo pronti a rendere essenziali gli emendamenti". Di certo bisogna "togliere l’articolo 8" che rivede lo statuto dei lavoratori, ha chiesto. Ma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, gli ha risposto a stretto giro: "Non se ne parla proprio".
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2 commenti:
Cinque modifiche e metamorfosi. Per poi arrivare a mettere la fiducia e privare la manovra del oiù elementare dibattito parlamentare. Se questa non è l'anticamera della dittatura...
L'amico Silvio mi ha raccomandato questo sito che avevo già trovato anche da Johnny Doe e che puoi aggiungere ai tuoi links, se vuoi:
http://marcodellaluna.info/sito/?p=614
anche l'IVA!
e i prezzi voleranno per progressione....
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