Manovra, il no di Alfano all'aumento Irpef: "La soglia dei 55mila euro? Non è da ricchi" di Chiara Sarra
sabato 3 dicembre 2011
Il governo dell'equità...
... aumentano le tasse, aumenteranno gli evasori.
Manovra, il no di Alfano all'aumento Irpef: "La soglia dei 55mila euro? Non è da ricchi" di Chiara Sarra
Manovra, il no di Alfano all'aumento Irpef: "La soglia dei 55mila euro? Non è da ricchi" di Chiara Sarra
Sono iniziate questa mattina a Palazzo Chigi le consultazioni di Mario Monti con i rappresentati dei partiti che lo appoggiano in vista della manovra che arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri probabilmente già domani e poi in parlamento lunedì. Mentre i tecnici di via XX Settembre sono ancora al lavoro per mettere a punto le ultime misure del pacchetto anti crisi, boatos vicini a Palazzo Chigi fanno sapere che sarebbe in forse l'inasprimento dell'Irpef. Inasprimento che aveva trovato il parere contrario del Pdl. "La soglia di 55mila euro, per quel che riguarda l’Irpef, non è una soglia di ricchezza ma di quelli che sono già tartassati - ha spiegato il segretario Angelino Alfano ai microfoni di In Onda su La7 - se ci fosse, avremo grandi problemi a votarla".
I tecnici dell'esecutivo guidato da Monti sono ancora al lavoro. Si lotta contro il tempo per presentare le misure già domani in Consiglio dei ministri. Tra i Palazzi Romani circolano numerose voci sul contenuto del decreto che servirà a dare una sferzata alla crisi economica. Un primo pacchetto di liberalizzazioni e misure che riguardano le pensioni sarebbero, secondo quanto si è appreso, contenuti nel provvedimento che il governo si appresta a varare. Il governo, invece, sempre secondo quanto si è appreso, intende salvare le detrazioni per le famiglie. Nella manovra del governo Berlusconi è previsto un taglio lineare a tutte le detrazioni fiscali (fino a 20 miliardi) in caso di mancata riforma fiscale entro il settembre 2012. Sembra sempre più certo il ritorno dell'Ici sulla prima casa, mentre è in forse l'aumento dell'Irpef. Primo gruppo ad essere ricevuto è il Terzo Polo.
A colloquio con il premier ci sono il leader Udc Pier Ferdinando Casini, il capogruppo di Fli alla Camera Benedetto Della Vedova e il leader di Api Francesco Rutelli. Proprio Casini, al termine del vertice, ha assicurato che la manovra, che arriva in un "momento così drammatico", sarà "severa e pesante", ma che "abbiamo chiesto conservi criteri di rigore ed equità" e il ripristino delle "detrazioni per le famiglie". Rutelli ha inoltre aggiunto che "occorrono una serie di interventi già avviati in Parlamento, che riguardano la riorganizzazione e le misure di contenimento dei costi delle istituzioni e della politica". Il Terzo Polo darà in ogni caso al governo "la nostra vigile solidarietà".
Subito dopo Monti ha incontrato il segretario del Pdl Angelino Alfano, che ha ribadito: "La nostra principale raccomandazione è procedere con equità. Il carico sia parametrato rispetto alla capacità dei contribuenti, dando in particolare alla famiglia un ruolo centrale". L'importante per il Pdl "è stare bene attenti a che non paghino sempre gli stessi", ma ha ricordato come siano necessarie "decisioni difficili". Ad ogni modo Alfano ci ha tenuto a ricordare che sarà possibile modificare il provvedimento che il governo si accinge a varare per fronteggiare la crisi in Parlamento. "Non è il Vangelo", ma bisognerà evitare di "stravolgerlo". "E' interesse anche del governo - ha spiegato il segretario del Pdl - fare qualche intervento durante il cammino parlamentare". D'altra parte, è il ragionamento di Alfano, "non siamo a sovranità limitata, ma confidiamo nel buon senso del presidente Monti". L'ex ministro Ignazio La Russa, però, ha precisato che la decisione di sostenere il governo è un "atto di generosità e di responsabilità, ma questo non significa che voteremo qualsiasi provvedimento".
A Palazzo Chigi si sono presentati poi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello del Piemonte, Roberto Cota. I due avevano annunciato che non sarebbero potuti intervenire alle consultazioni di domani con gli Enti locali perchè impegnati nella cerimonia di riapertura del parlamento della padania. Gli esponenti della Lega Nord, però, non hanno incontrato Monti, ma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e al centro del summit c'è stata la situazione dei tagli per sanità e trasporto pubblico locale. Per le 21 è atteso il leader del Pd, Pierluigi Bersani.
Al centro dei colloqui le probabili misure in arrivo, tra cui la riforma delle pensioni, la reintroduzione dell'Ici e una tassa sul lusso per un totale di 25 miliardi di euro (circa 20 miliardi di euro più 4 miliardi previsti dalla delega fiscale). Potrebbe sfumare invece l'ipotesi di un aumento dell'Irpef per i redditi sopra i 55mila euro, secondo alcune fonti. I tecnici, però, stanno ancora lavorando al provvedimento, che sarà chiuso solo alla fine delle consultazioni. L'unica certezza sarebbe quella di un intervento sulla casa che potrebbe passare anche dalla revisione delle rendite catastali oltre che dal ritorno dell'Ici. Rinviati l'aumento dell'Iva dovrebbe aumentare, ma non in un primo momento, così come differita sembrerebbe la rivalutazione degli estimi catastali.
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