venerdì 16 dicembre 2011

Il golpista


... e quindi, per salvare l'euro si preferisce affossare completamente l'italia. Solo stamattina, questo ridicolo e anziano omucolo in foto, ci diceva che "TUTTI noi italiani dobbiamo fare sacrifici. Anche (e soprattutto, a quanto pare) i meno abbienti". Insomma, dopo ciò, gli ultraricchi resteranno tali e i meno abbienti entreranno finalmente nella soglia della povertà... superandola probabilmente così come hanno voluto i massoni e i traditori della propria nazione. Berlusconi oggi avrebbe potuto fermare tutto questo ma ha preferito non farlo tradendo ancora una volta il suo elettorato. Le "scelte severe e coraggiose" delle quali l'omuncolo di cui sopra ci si riempie la bocca, ci porteranno alla completa distruzione. Ma infondo, era quello che volevano loro, no?


Roma - L’Italia è chiamata a fare sacrifici necessari. Lo ribadisce il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, parlando alla conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo. "Siamo chiamati - afferma il Capo dello Stato - a fare finalmente scelte severe e coraggiose a casa nostra; e insieme a concorrere a soluzioni organiche di consolidamento della moneta unica, di rafforzamento della governance economica e del potenziale di crescita dell’Unione". Napolitano fa riferimento alla manovra messa a punto dal governo: "Come si è già visto nelle ultime settimane, questo contributo possiamo metterci in grado di darlo effettivamente e di vederlo riconosciuto. Siamo ancora immersi - sottolinea il Capo dello Stato - in una crisi che è inscindibilmente italiana ed europea, nella scia della crisi globale insorta nel 2008".

Ue, ritorno autorevole Italia è in atto: L’Italia, secondo Napolitano, ha già recuperato credibilità in Europa: "Un ritorno autorevole dell’Italia al tavolo delle istituzioni europee e nella cerchia di impegnativi incontri ristretti, è già in atto".

Il debito ci ha esposto a rischio disastro: "Sappiamo - prosegue il Capo dello Stato - come per l’Italia l’abnorme debito pubblico accumulatosi nei decenni sia divenuto, nel ritardo o nell’insufficienza di politiche capaci di intaccarlo decisamente, un elemento di fragilità tale da esporci al rischio di un drammatico disastro finanziario. E scontiamo - dice Napolitano - anche le conseguenze della contraddittorietà e dell’angustia delle risposte date dall’Unione, nel corso del 2011, alla crisi dell’Eurozona nel suo complesso".

Inoltre, qui, le paghe d'oro dei nababbi che nessuno vuole toccare.

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