venerdì 30 dicembre 2011

Nuova tassa?

A quando una tassa sull'aria che respiriamo? E se non ci sono i fondi, perchè allora non togliere le pensioni sociali agli immigrati che non hanno mai lavorato per neanche qualche mese in italia e usare quelli?


Nuove regole sui ticket, alcune (poche) esenzioni, rimodulazione dei tetti per la spesa farmaceutica e ammodernamento delle strutture sanitarie. E i fondi? Ovviamente basta mettere una tassa di scopo per far cassa. Al vaglio del ministero della Salute ci sarebbe, infatti, una "stangatina" sugli alcolici e sui junk food, ovvero tutti quei cibi spazzatura che, oltre a fare ingrassare, fanno proprio male all'organismo. Sarebbero queste alcune delle ipotesi allo studio del ministro Renato Balduzzi che ha inviato alle Regioni per affrontare i tagli di finanziamenti del fondo sanitario previsti nella manovra di luglio.

Niente a che vedere con la tassa sulla prima casa. Niente a che vedere con i rincari sui carburanti che, in questi giorni, stanno portando la benzina oltre 1,72 euro al litro. Questi sono, infatti, beni di prima necessità. L'alcol e i junk food non lo sono. Ma accanirsi anche contro questi piccoli "vizi" da parte di uno Stato che sta portando la pressione fiscale verso il 45% farà sicuramente discutere e infuriare molti contribuenti. Il quadro del finanziamento del sistema sanitario ammonta a quasi 107 miliardi di euro per il 2011, 109 per il 2012, 109 per il 2013 e 111 per il 2014. "Sulla base del fabbisogno - spiega il ministero - bisogna assumere decisioni condivise per attuare la manovra di luglio sulla sanità prevista in 2,5 miliardi per il 2013 e 5 miliardi per il 2014". Proprio per finanziare il programma straordinario sull’edilizia sanitaria, Balduzzi starebbe vagliando l’ipotesi di una tassa di scopo, appunto sugli alcolici o sul junk food. La proposta è solo abbozzata, anche perché non è affatto chiaro cosa il ministero intenda con "cibo spazzatura" e chi dovrà pagare dazio. Alla base dell'ipotesi lo stesso principio per cui, inizialmente, il governo Monti aveva valutato la possibilità di tassare le sigarette.

Per ridurre la spesa del sistema sanitario, il ministero sta anche valutando la chiusura o riconversione obbligatoria dei piccoli ospedali entro il 31 ottobre 2013, "magari utilizzando la metodologia impiegata per i piani di rientro". Anche in questo caso non viene spiegata la descrizione di "piccolo ospedale" che, solitamente, viene usata a indicare quelle strutture che hanno meno di 120 letti. "Di questa ipotesi - spiega Repubblica - Balduzzi ha parlato nei giorni scorsi con le Regioni senza riscuotere grande successo, tanto che ieri qualcuno si è sorpreso di ritrovarla nel testo diffuso dal ministero". Non solo. E' anche già stata portata all’attenzione delle Regioni un'ipotesi elaborata dall’Agenzia italiana del farmaco per rimodulare i due tetti: "Abbassare dall’attuale 13,3% al 12,1% quello per la farmaceutica territoriale (con onere dello sfondamento a carico della filiera) e innalzare dal 2,4% al 3,6% quello per la farmaceutica ospedaliera (onere di sfondamento a carico della filiera per il 35% e delle regioni per il 65%)".

Appena insediato, Balduzzi aveva fatto sapere di essere contrario a far pagare a tutti il ticket da 10 euro. Un altro punto di intervento allo studio del ministero è, infatti, "la reimpostazione della compartecipazione alla spesa e all’esenzione per reddito in modo da garantire un introito aggiuntivo di 2 miliardi di euro". Nelle intenzioni di Balduzzi ci sarebbero, quindi, interventi tesi a "introdurre elementi di maggiore equità sociale graduando la partecipazione e le esenzioni in funzione del reddito equivalente del nucleo familiare". Indipendentemente dall’età, i pazienti "potrebbero essere assoggettati a forme differenziate di partecipazione alla spesa che tengano conto sia del reddito equivalente che della eventuale presenza di patologie o invalidità". Ciascun intervento al vaglio del ministero dovrebbero "assorbire le forme di partecipazione alla spesa già vigenti in campo nazionale, le economie connesse alla misura specifica della quota di 10 euro per ricetta per le prestazioni specialistiche e comprendere nuove forme di partecipazione alla spesa da determinarsi a livello nazionale" per un importo di manovra pari a 2 miliardi di euro a partire dal 2014.

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