domenica 25 dicembre 2011

Altrove...

... il Natale si festeggia in altro modo. Facendo saltare in aria le chiese coi fedeli (cattolici) all'interno di esse. Mentre noi occidentali siamo così misericordiosi da cercare un dialogo, di dar loro accoglienza e molto altro (con la "religione di pace, amore e tolleranza") e nel doverci sentire in colpa per colpe che non abbiamo.


MILANO - Un Natale di sangue in Nigeria dove è di almeno 39 morti il bilancio di due attentati dinamitardi perpetrati contro altrettante chiese nel Paese, il più sanguinoso del quale è stato rivendicato dalla setta islamica di Boko Haram. Ai due attacchi si devono aggiungere altre tre esplosioni verificatesi nel nord est del Paese, una delle quali ha preso di mira una terza chiesa senza provocare vittime né danni. Un totale di cinque esplosioni hanno insanguinato questo giorno di Natale.

IL VATICANO - «È come se una guerra interna fosse stata lanciata contro il Paese. Dobbiamo davvero fare in modo di essere in grado di contrastarla», ha commentato il ministro responsabile della polizia, Caleb Olubolade, che si è recato sul luogo di uno degli attentati. Gli attacchi, condannati dal Vaticano come frutto di «odio cieco e assurdo» avvengono dopo due giorni di sanguinosi scontri, giovedì e venerdì, scatenati da Boko Haram nel nord est del Paese che avrebbero provocato fino a cento morti. Condanna gli attentati anche il presidente nigeriano Goodluck Jonathan: «Questi atti di violenza contro cittadini innocenti sono un affronto ingiustificabile alla nostra sicurezza e alla nostre libertà collettive», si legge in un comunicato.

CRISTIANI COLPITI - L'attentato più sanguinoso, con 27 morti secondo l'ultimo bilancio, si è verificato davanti ad una chiesa cattolica di Madalla, alla periferia di Abuja, la capitale federale. «I responsabili dei soccorsi che li hanno contati mi hanno detto che sono morte 27 persone», ha dichiarato all'Afp padre Christopher Barde. L'attentato, che ha avuto luogo al termine della messa di Natale nella chiesa di Santa Theresa, è stato rivendicato da Boko Haram, un gruppo che mira alla creazione di uno Stato islamico in Nigeria e al quale sono imputate la maggior parte delle violenze nel nord musulmano del Paese. «Siamo responsabili di tutti gli attacchi di questi ultimi giorni, compreso quello con una bomba contro la chiesa di Madalla. Continueremo a lanciare attacchi simili nel nord del Paese nei prossimi giorni», ha dichiarato all'Afp via telefono, un uomo, affermando di parlare a nome del gruppo.

JOS - Poco dopo, un secondo attentato ha colpito una chiesa evangelica di Jos, città del centro della Nigeria, teatro di violenze ricorrenti fra le comunità cristiana e musulmana, secondo un responsabile locale e dei testimoni. «Una bomba è esplosa nella chiesa di Mountain of fire. Un poliziotto che era a guardia del luogo di culto è rimasto ucciso e tre veicoli si sono incendiati», ha dichiarato all'Afp Pam Ayuba, portavoce del governatore dello Stato del Plateau, di cui Jos è la capitale. Inoltre altre tre esplosioni si sono verificate nel nord est della Nigeria, secondo testimoni. Due a Damaturu domenica e una nella serata di sabato, contro una chiesa, a Gadaka. Le due città sono situate nello Stato di Yobe, già martoriato nei giorni scorsi da una ondata di attacchi rivendicati da Boko Haram. Nessuna vittima è stata segnalata fino a questo momento. A Madalla, l'attentato ha provocato scene di caos e danneggiato la chiesa di Santa Theresa. Dei giovani hanno minacciato di attaccare un vicino commissariato di polizia, provocando l'intervento degli agenti che per disperderli hanno esploso dei colpi d'arma da fuoco in aria. Boko Haram aveva già rivendicato l'attentato suicida dello scorso agosto contro la sede delle Nazioni unite di Abuja, costato 24 morti. Il movimento si era anche attribuito la paternità di una serie di sanguinosi attentati la vigilia del Natale del 2010 che avevano preso di mira diverse chiese e, con le rappresaglie, avevano causato decine di morti a Jos. Giovedì e venerdì, Damaturu e Potiskum, nello Stato di Yobe, e Maiduguri, capitale del vicino Stato di Borno, erano state colpite da esplosioni e sparatorie. Gli scontri con i soldati e la polizia che sono seguiti potrebbero aver provocato fino a un centinaio di morti, secondo una fonte di polizia e il responsabile di una Ong. Secondo il capo di Stato maggiore, l'esercito nigeriano avrebbe ucciso 59 membri della setta. In Nigeria, Paese petrolifero e più popolato dell'Africa (160 milioni di abitanti), metà della popolazione è musulmana, prevalentemente nel nord, e l'altra metà è cristiana, soprattuto nel sud. Le azioni compiute da Boko Haram sono diventate più sofisticate negli ultimi mesi e, secondo degli osservatori, membri della setta avrebbero creato dei rapporti con la branca maghrebina di al Qaeda.

FARNESINA - La Farnesina ed il ministro degli Esteri Giulio Terzi sono fortemente toccati dalle drammatiche notizie che giungono dalla Nigeria. «Si tratta di episodi orrendi - ha commentato Terzi. Esprimo la più ferma condanna per questi vili attentati che rappresentano un attacco ai principi universali di civiltà».

L'AMBASCIATA USA - L'ambasciata americana nella capitale nigeriana aveva emesso un avvertimento venerdì ai cittadini Usa di essere «particolarmente vigili nei pressi delle chiese, grandi folle e le aree in cui gli stranieri si riuniscono». La Nigeria è il paese più popolato di tutta l'Africa, con oltre 160 milioni di abitanti.

2 commenti:

Massimo ha detto...

Proposta: mandiamo in Nigeria il ministro per la cooperazione e l'immingrazione Andrea RICCARDI. Naturalmente senza scorta. Così i danni li farà in Nigeria e non qui. Finchè lo sopporteranno, perchè là mi sembrano molto meno tolleranti che in Italia ... ;-)

Eleonora ha detto...

Sai si che sono assolutamente daccordo con te?