mercoledì 28 dicembre 2011

Tagli alla politica? E quando mai...


MILANO - Salvi. Almeno per quel che riguarda l'indennità degli assessori regionali in Sicilia. La Presidenza dell'Assemblea regionale siciliana ha dichiarato inammissibile un emendamento all'esercizio provvisorio che aboliva una delle due indennità percepite dagli assessori non eletti. Cioè a tutti i tecnici, voluti dal governatore siciliano Raffaele Lombardo nella sua squadra di governo, sarebbe dovuto corrispondere solo il compenso di assessore e non anche quello di parlamentare della Regione. Insomma sarebbero passati dagli attuali 14.200 euro circa a 4mila euro.

L'EMENDAMENTO- La norma, bocciata perché non compatibile alla materia trattata, era stata presentata dai capogruppo del Pid Rudy Maira, dal capogruppo Udc Giulia Adamo, dal capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini e dal deputato Paolo Ruggirello che proprio oggi ha lasciato il Mpa per transitare al gruppo Misto. Ma Maira avverte: «Ripresenteremo la norma, magari all'interno di un disegno di legge organico sui costi della politica. Abbiamo tagliato i costi dei deputati non capisco perché non possiamo intervenire anche sugli assessori».

LA SALVA PARENTI- Non passa, invece, la cosiddetta norma «salva parenti». Il testo, bocciato con voto segreto dall'Aula stabiliva la proroga di un anno nell'applicazione dei criteri di incompatibilità tra le cariche di assessore e di consigliere nello stesso Comune, prevedendo anche l'impossibilitá tra parenti entro il secondo grado di far parte della stessa amministrazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mafia?

Eleonora ha detto...

Mafia, no, non penso. Quando non devono toccarsi i loro privilegi, si mettono sempre daccordo. Guardacaso.