venerdì 22 marzo 2013

Finalmente Bersani nella storia!


Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Pier Luigi Bersani l'incarico di formare il governo. «Ho conferito a Bersani l'incarico di verificare la possibilità di avere la fiducia in Parlamento», ha detto il presidente della Repubblica, «in continuità con eloquenti precedenti» Il mandato al leader Pd è dunque a «verificare un sostegno parlamentare certo, a un governo che abbia la fiducia delle Camere». Il Capo dello Stato ha invitato Bersani a riferire appena possibile.

NUOVO GOVERNO - «Inizia oggi una fase decisiva per dare all'italia un nuovo governo», ha esordito il presidente, al termine del colloquio con Bersani. «L'incarico che sto per dare costituisce il primo passo di un cammino che dovrà condurci al più presto al raggiungimento dell'obiettivo». Napolitano ha invitato ad affrontare i «problemi che esigono la nascita di un esecutivo e una normale e piena attività legislativa», ricordando che «la stabilità istituzionale è importante quanto quella finanziaria», e che serve «un governo operante nella pienezza dei suoi poteri per assicurare vitalità e fecondità del nuovo Parlamento».

LA DIFFICILE GRANDE COALIZIONE - «Le difficoltà a procedere verso la grande coalizione sono apparse rilevanti - ha ricordato il Presidente - a causa di profonde divisioni riesplose con la rottura di fine 2012. Insisto sulla necessità di larghe intese a complemento di formazione del governo, il quale potrebbe concludersi anche in ambiti più ristretti». Napolitano, comunque, ha voluto sottolineare che «dalle consultazioni che ho condotto con tutte le forze politiche nei giorni scorsi ho tratto il senso di una grande condivisione. A tutti è apparsa chiara la portata delle sfide da affrontare».

«DETERMINAZIONE ED EQUILIBRIO» - «Accetto con la massima determinazione ed equilibrio». Queste le prime parole di Pier Luigi Bersani. «Ringrazio il presidente Napolitano per l'incarico che ha voluto conferirmi. Lo svolgerò con la massima determinazione, ricercando la ponderazione e l'equilibrio cui il presidente ha fatto riferimento», ha detto, promettendo «una politica di riforma che dovrà segnare il cammino di questo nuovo governo». Un governo «di cambiamento», in grado di accompagnare anche un processo di importanti riforme: «Serve un percorso di riforma che sia in grado di realizzare quello che non è stato fatto qui e cioè aspetti rilevanti di riforme costituzionali e politico-elettorali». Bersani ha poi annunciato di voler «iniziare da subito» i colloqui con le forze politiche ma anche, ha sottolineato, con le forze sociali. «Nell'incontrare le forze politiche cercherò di andarci con le idee piuttosto chiare: con poche parole ma con delle intenzioni precise sui percorsi di riforma. E ci andrò, però, naturalmente, con delle mie idee».

CONSULTAZIONI E PRE-INCARICO - Bersani è dunque intenzionato a avviare subito le consultazioni, partendo, com'è prassi, dai due presidenti delle Camere. Non è ancora noto se andrà a colloquio prima dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, o da quello del Senato, Pietro Grasso. Intanto, il presidente del Consiglio incaricato si è recato a una riunione - durata circa mezz'ora - con tra gli altri, i capigruppo di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda, e Maurizio Migliavacca. In ogni caso il suo mandato, sottolinea il costituzionalista del Pd Stefano Ceccanti, è una sorta di pre-incarico: «Maggioranza certa vuol dire che devi dimostrarla quando vuoi essere nominato, non quando vai alle Camere», ha spiegato attraverso twitter.

LUNGAGGINI - Sono «infondate» le «polemiche per il tempo che stanno prendendo gli adempimenti post elettorali», ha comunque sottolineato il presidente della Repubblica nel suo discorso, criticando «chi se la prende con presunte lentezze italiane» e ricordando che «solo ieri si sono costituiti gli uffici di presidenza rappresentativi di tutte le componenti politiche».

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