sabato 2 marzo 2013

Islam in italia


Drammatici copioni letti e riletti, storie sentite e risentite. Eppure terribilmente “singolari”, ogni volta che avvengono. Storie di padri-padroni islamici i quali si accaniscono contro figlie che vogliono solo vivere libere, come le loro amiche italiane, occidentali. Magari desiderano uscire con loro, o scegliere di chi innamorarsi (anche di un ragazzo italiano e non musulmano, com’era successo ad Hina e Sanaa, sgozzate dai padri rispettivamente l'11 agosto 2006 ed il 15 settembre 2009). A poche ore di distanza l’una dall’altra, sono assurte agli onori della cronaca due vicende di questo tipo, una a Padova e una a Castenedolo (Brescia). Nel primo caso, una 14enne di origine marocchina è stata picchiata a sangue dal padre perché voleva andare in centro città con le compagne di scuola (le lezioni erano finite prima per uno sciopero e la ragazzina aveva chiamato a casa per avvertire). Il pestaggio è avvenuto proprio davanti agli amici. Alcuni testimoni hanno sentito queste parole, tra gli insulti che l’uomo ha gridato alla figlia, un po’ in arabo, un po’ in italiano: “Non diventerai mai come loro, non lo permetterò. Andrò in prigione, ma non ti lascerò fare quello che vuoi”. Dopo che lui l’aveva riempita di botte, la ragazzina è stata portata all’ospedale con un trauma cranico e leggere contusioni, e l’uomo denunciato per lesioni volontarie aggravate. Non era la prima volta che si accaniva contro la figlia ed anzi, pochi mesi fa, la polizia l’aveva diffidato di avvicinarsi a lei. Invece a Castenedolo (Brescia), un’adolescente di origine africana, 17 anni, è scappata da Piacenza, dove vive con i genitori, perché questi ultimi la volevano costringere a sposare un connazionale. Allora lei è fuggita, rifugiandosi a casa della sorella, 23 anni. Quando i carabinieri sono riusciti a rintracciarla, la ragazzina ha raccontato loro tutto quanto. I genitori, che avevano denunciato la sua scomparsa, avevano parlato solo di un “rapporto conflittuale” con lei. Quanti, quanti casi del genere rimangono nell’ombra nel nostro Paese? Quanti padri e genitori musulmani condividono l’operato di questi o fanno lo stesso? Quante ragazze di religione islamica o comunque musulmane di nascita vivono nel terrore di finire come Hina e Sanaa?

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