sabato 30 marzo 2013

... se lo dice lui

Cipro, riaprono le banche. Condono ai prestiti milionari dei parlamentari...


MILANO - Wolfgang Schaeuble, l'uomo duro d'Europa che al fianco del suo cancelliere Angela Merkel non si è mai tirato indietro quando c'è stato bisogno di piantare paletti nei confronti dei Paesi periferici dell'Euro, spezza una lancia in favore dell'Italia. Secondo il ministro delle Finanze tedesco, infatti, non esiste il minimo rischio che l'Italia possa diventare una seconda Cipro. Rispondendo a una domanda della Bild, che proprio nel titolo del suo articolo formula questo dubbio: "L'Italia può diventare la seconda Cipro, signor Schaeuble?", Schaeuble dice con fermezza "No, non c'è assolutamente alcuna ragione". Il ministro ha ribadito che "i risparmiatori tedeschi sono al sicuro e in Europa vogliamo migliorare ancora le regole. Cipro è e rimane un caso particolare e unico". Schaeuble ha chiarito un punto molto dibattuto nell'Unione, cioè il fatto che il salvataggio di Cipro - con il prelievo forzoso ai depositi superiori ai 100mila euro per un incidenza del 37,5% - sia o meno replicabile: "Cipro è e continuerà a essere un caso unico e speciale", ha detto il ministro. Il titolare delle Finanze ha spiegato che le due principali banche cipriote erano "di fatto insolventi" e inoltre che il governo di Nicosia non poteva "assicurare il denaro nei depositi" a causa dell'ipertrofia del settore bancario del Paese.

ha aggiunto che la decisione su Cipro non crea un precedente. "I depositi in Europa sono sicuri", ha sottolineato il ministro, chiarendo così anche la posizione del governo tedesco, la cui vaghezza nei giorni scorsi - dopo l'uscita del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Djisselbloem- aveva contribuito a creare turbolenze sui mercati. Ha confermato inoltre che "i depositi fino a 100.000 euro sono protetti ovunque nell'Ue. In Germania e in molti altri Stati la garanzia va molto al di là di questa somma". Sull'isola, intanto, è emerso che i correntisti della Bank of Cyprus con depositi superiori a 100mila euro potrebbero riportare perdite fino al 60% a causa del prelievo forzoso disposto dal governo. Due fonti di governo e banca centrale spiegano che i conti oltre 100mila euro perderanno il 37,5% del loro valore quando saranno convertiti in azioni della banca (questo il livello del prelievo forzoso fissato per l'istituto). A questo si aggiungerà una possibile perdita ulteriore fino al 22,5% a causa del non pagamento degli interessi su quanto rimane nel deposito. Una percentuale che dipenderà dalla valutazione dei funzionari che dovranno determinare l'esatta cifra necessaria a riportare la banca in salute. L'istituto è direttamente coinvolto nella ristrutturazione del sistema finanziario cipriota: accoglierà gli asset "buoni" della Laiki (destinata alla chiusura) e verrà ricapitalizzata.

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