giovedì 27 gennaio 2011
La (dis)onestà finiana
Roma - Un "colpo di mano" del presidente della Camera Gianfranco Fini per favorire Futuro e Libertà. Con un blitz ben orchestrato l'ex An è riuscito a determinare una composizione squilibrata del Copasir con una prevalenza dei membri dell’opposizione su quelli di maggioranza. A denunciarlo sono stati i componenti di maggioranza del Comitato che hanno deciso di non partecipare ai lavori dell’organismo finché l’equilibrio non sarà ristabilito. Intanto il presidente Massimo D'Alema ha deciso di sconvocare l’audizione al Copasir del sottosegretario Gianni Letta che avrebbe dovuto riferire al Copasir in seguito al caso Ruby.
L'accusa a Futuro e Libertà. Un'accusa aperta mossa da Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello, Giuseppe Esposito e Marco Reguzzoni per mettere con le spalle al muro il leader del Fli. La composizione del Copasir "è di totale illegalità", a causa di un "colpo di mano di Fini per favorire Fli". Proprio per questo, il Pdl e il Carroccio non parteciperanno ai lavori finchè non sarà ristabilita la parità tra i membri della maggioranza e quelli dell’opposizione. Fino a quando perdurerà l’attuale situazione che vede sei membri dell’opposizione e quattro della maggioranza "il presidente D’Alema sospenda l’attività dell’organismo" a cominciare dall’audizione di Gianni Letta prevista per questo pomeriggio. Dopo il passaggio di Fli all’opposizione, ricordano gli esponenti della maggioranza, il finiano Carmelo Briguglio aveva presentato "correttamente" le sue dimissioni dal Copasir, "ma Gianfranco Fini per 43 giorni non ha provveduto alla sua sostituzione con Pietro Laffranco", il deputato pidiellino indicato da Cicchitto.
La mancanza di equilibrio. A ripercorrere la vicenda è il vice capogruppo del Pdl in Senato Gaetano Quagliariello. "Il principio fondamentale della legge istitutiva del Copasir è la parità tra maggioranza e opposizione". Il principio "secondario" è invece la rappresentanza proporzionale dei diversi gruppi "all’interno di maggioranza e opposizione". Al momento del passaggio all’opposizione di Fli, ricorda Quagliariello, "Briguglio correttamente si dimise dal Copasir". Contemporaneamente, si dimise anche il rappresentante dell’Idv, il senatore Caforio. A quel punto, "Fini chiese un nuovo nome al Pdl, Schifani lo chiese all’IDv. Il Pdl ha proposto Laffranco, l’Idv ha riproposto Caforio. Ma Caforio è stato nominato da Schifani, Laffranco non è stato nominato da Fini". Poi, ieri, la revoca delle dimissioni da parte di Briguglio: "Il risultato è che sei membri sono del’opposizione, quattro della maggioranza, determinando una situazione di assoluta illegalità dovuta al mancato accordo tra i gruppi di opposizione". Sembrava infatti che l’Idv dovesse rinunciare al proprio rappresentante, determinando la nomina di un senatore di Fli. Una situazione, afferma Quagliariello, che "di certo non si può addebitare a Schifani".
L'incompatibilità di Fini. Durante un incontro con i vertici del Pdl, anche il presidente del Consiglio avrebbe indicato la vicenda del Copasir come un'ulteriore dimostrazione che Fini sta approfittando della sua carica di presidente della Camera per svolgere il suo vero ruolo di leader politico. Fini, ha spiegato il premier secondo quanto viene riferito, non sta svolgendo il suo ruolo istituzionale e quindi di terzietà, non può più rappresentare le istituzioni. Secondo i vertici del Pdl, riferisce chi ha partecipato all’incontro in via del Plebiscito, Fini non ha permesso la sostituzione di Carmelo Briguglio all’interno del Comitato parlamentare per la sicurezza con un deputato del Pdl. Lo ha fatto, ripete la fonte, da presidente della Camera.
Le accuse della Lega Nord. Per il leghista Reguzzoni è evidente "il colpo di mano di Fini per favorire Futuro e Libertà", così come per Cicchitto è evidente "lo sgarbo del Presidente della Camera nei confronti del Pdl", tanto più che in virtù della scissione di Fli "noi abbiamo fatto dimettere un nostro rappresentante al Consiglio d’Europa e uno in Vigilanza Rai, per essere poi presi in giro al Copasir". Una posizione, quella di Fini, "tesa a garantire la forza contrattuale di Fli all’interno dell’opposizione". La conseguenza è che i componenti di Pdl e Lega "non metteranno più piede" al Copasir "finché non sarà ristabilita la legalità della sua composizione". Nel frattempo, è l’appello al presidente dell’organismo di controllo sui servizi segreti, "Massimo D’Alema dovrebbe astenersi dal convocare il Copasir e svolgere attività".
D'Alema: "Gioco di ritorsioni". Immediata la reazione di D’Alema che ha parlato di una "decisione immotivata", un "gioco di ritorsioni" fatto di atti "non responsabili" e "assurdi". "Per senso di responsabilità - ha spiegato il presidente del Copasir - abbiamo deciso di rinviare l’audizione di Letta. Considero la decisione della maggioranza una decisione immotivata, anche perchè in queste settimane abbiamo lavorato normalmente e non è mai successo che la maggioranza fosse stata messa in difficoltà o che venissero meno il rispetto del criterio di pariteticità". D’Alema ha ricordato di aver sollecitato i presidenti di Camera e di Senato a trovare un accordo per sbloccare questo conflitto istituzionale. Per D’Alema, "è la prova che la maggioranza non solo non è più in grado di governare il Paese, ma è anche di ostacolo al funzionamento delle istituzioni e di un organismo delicato come il Copasir". Per questo, la decisione è "assurda" anche se, ha detto ancora D’Alema, "il lavoro di questo comitato non sta così tanto a cuore alla maggioranza".
Proprio qualche giorno fa, il signor Fini sul corriere esordiva più o meno così: "Per andare al governo c'è chi vende l'anima e anche altro". Ma c'è anche chi vende il partito svendendo se stesso e tradendo il proprio elettorato, fino a bloccare i lavori in parlamento, pur di tenersi una poltrona che ormai non gli appartiene più e di andare contro al governo col quale è stato eletto. Caro, caro Gianfranco, mi rivolgo a te direttamente. Vattene dal parlamento e soprattutto, vatti a rifugiare a montecarlo... o alle maldive, magari.
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