venerdì 21 dicembre 2012

La stizza di mater lacrimarum

... lei, se ne torna a casa anche se troppo troppo tardi. Ma i danni che ha fatto, restano irreparabili. Nostra signora delle lacrime anche oggi ha avuto gesti di stizza verso i parlamentari. Perchè lei, si sa, è una superiore e non vuole ascoltare chi le rimarca che i suoi errori sono stati immensi. L'ennesima donnicciola che non sa dove sta di casa la vergogna.


Non poteva mancare, in chiusura di legislatura, un ultimo, gravissimo gesto di stizza del ministro più contestato del governo Monti. Elsa Fornero torna al centro delle polemiche dopo aver insultato le Camere tappandosi le orecchie mentre, dai banchi della Lega Nord, il deputato Massimo Bitonci la stava contestando per il problema degli esodati. Dopo le lacrime in conferenza stampa, le sparate contro universitari, lavoratori e pensionati e l'avversione nei confronti dei giornalisti, il ministro del Welfare insulta platealmente il parlamento. Un messaggio netto di superiorità e di stizza nei confronti dei deputati che, questa mattina, sono alla Camera per votare la legge di stabilità. Doppio lo schiaffo all'Aula di Montecitorio. Il primo mentre parla Antonio Di Pietro: il ministro del Welfare si alza e lascia l’Aula per farvi rientro non appena il leader dell'Idv lascia la parola a Silvano Moffa. Qualche minuto dopo, le critiche al governo piovono dai banchi del Carroccio. "Oggi per fortuna finisce il governo Monti - tuona Bitonci - che ha creato danni irrimediabili nella nostra economia, a partire dai 350mila esodati". E arriva il secondo schiaffo: prima la Fornero prima porta le mani sulle orecchie per tapparle, poi lascia nuovamente l’emiciclo borbottando. L’uscita plateale del ministro del Welfare non sfugge ai leghisti che protestano duramente, mente il presidente della commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti si lamenta con il presidente della Camera Gianfranco Fini che stigmatizza il gesto della rappresentante del governo. "Come è assodato che i parlamentari hanno il dovere di usare un linguaggio consono - spiega la Terza carica dello Stato - i rappresentanti del governo hanno lo stesso dovere di rispettare le opinioni che vengono espresse dai parlamentari".

"Non capisco proprio la Fornero. È inutile che si mette le mani sulle orecchie per non ascoltare... Deve finirla di fare la professorina. Non può pensare di stare sempre all’università...". Quando esce dall’Aula di Montecitorio, il presidente dei deputati lumbard Gianpaolo Dozzo è fuori di sé. Non è l'unico. La provocazione del ministro è l'ultimo di una lunghissima serie che dimostra la sua infofferenza nei confronti delle polemiche. Che siano i giornalisti o i politici, alla Fornero proprio non piacciono le contestazione e, anziché dialogare, preferisce da sembre sbattere la porta in faccia o cacciare chi non la pensa come lei. Un atto di prevaricazione inaudito da parte di un tecnico (non votato dal popolo italiano) nei confronti di parlamentari, che sono diretta espressione del Paese.

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