venerdì 21 dicembre 2012

Le ultime parole famose... (per ridere o per piangere)

"Non parlateci di pareggio di bilancio in Costituzione, sarebbe castrarsi da ogni politica economica." Pierluigi Bersani, 11 Agosto 2011, aula di Montecitorio.


Ieri, con 222 voti a favore e 4 contrari, il Senato ha dato il via libera definitivo alla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio. Una sciagura che riduce ulteriormente la già poca sovranità nazionale che restava al popolo italiano: per cambiare la legge elettorale non hanno trovato il tempo (bastavano due comma, uno per introdurre le preferenze, l’altro per introdurre il premio di maggioranza nazionale anche al Senato), ma per introdurre una legge che di fatto “castra” (copyright Bersani) qualsiasi politica economica, il tempo l’hanno trovato eccome. Nei mesi scorsi avevamo fatto parecchi appelli al Partito Democratico affinché si astenesse sulla legge costituzionale e, quindi, desse la possibilità ai cittadini elettori di esprimersi su questa modifica della Carta che stravolge i rapporti economici e limita ulteriormente gli spazi di manovra per qualsiasi governo progressista (altro che equità e lavoro, un eventuale governo Bersani potrà solo seguire l’Agenda Monti e basta).

Un tema così importante, infatti, non poteva essere approvato nelle segrete stanze del Palazzo: era necessaria una profonda discussione nel Paese e bisognava dare la possibilità ai cittadini di esprimersi tramite referendum costituzionale su questa modifica. E invece no, esattamente come ai tempi del grande inciucio sul “giusto processo” nel ’99 (bocciato dalla Corte Costituzionale quando fu approvato come legge ordinaria, infilato in Costituzione in meno di un anno per mandare in fumo i processi di Tangentopoli), hanno fatto tutto in modo tale che i cittadini non potessero metterci il becco (se viene approvata con oltre i 2/3 del Parlamento, la legge non può essere soggetta a referendum confermativi). Molti economisti, a partire da Tito Boeri, hanno parlato della dannosità di un provvedimento del genere. In particolare, in un editoriale su Repubblica del 6 agosto 2011, l’economista della Bocconi ha spiegato:

“L’inserimento dell’obbligo di bilancio in pareggio nella Costituzione è addirittura una norma sbagliata. Ci può mettere nelle stesse condizioni in cui si è trovato Obama nelle ultime settimane. Supponiamo che il nostro Paese si trovi a fronteggiare un rialzo dei tassi di interesse inaspettato oppure una recessione internazionale dopo aver approvato un bilancio in pareggio. Come potrà essere finanziata questa spesa aggiuntiva senza che il provvedimento venga dichiarato incostituzionale? In ogni caso un governo deve poter anche utilizzare il deficit di bilancio durante le recessioni per ridurre i costi e la durata. Precludersi a priori questa possibilità è un grave errore.”

Sempre in quel periodo lo stesso Boeri, su lavoce.info, ha osservato che sarà comunque facile eludere la norma per le forze politiche, ma questo ridurrà ulteriormente la trasparenza dei conti pubblici. E in tempi come questi, dove l’irrisolta Questione Morale rischia di travolgere le istituzioni e tutti i partiti, direi che non ce lo possiamo proprio permettere. Lo stesso Pier Luigi Bersani, l’11 agosto 2011, pronunciava le seguenti parole, nell’aula di Montecitorio:

"Non parlateci di pareggio di bilancio in Costituzione, sarebbe castrarsi da ogni politica economica."

Ecco, ora Bersani può anche aver cambiato opinione al riguardo, ma può spiegare al suo elettorato (reale e potenziale) il perché di questo cambio di rotta? Solo perché al Governo c’è Mario Monti e il pareggio di bilancio è stato imposto da Angela Merkel a livello europeo per istituzionalizzare ricette che anche lui fino a qualche mese fa definiva bollite e inadeguate a fronteggiare la crisi?

2 commenti:

Nessie ha detto...

Ma che grandi figli di Mignotta! E queste cose le fanno di nascosto come ladri nei giorni dove la gente è già indaffarata e corre in giro a organizzare il Natale, oggi venerdi 21 dicembre. Nel mentre il Giullare di corte di Bella Napoli, fa le mattane per convicerci della bontà della Costituzione, anche quando la fanno diventare carta da culo.

Ele, non è OT: guarda un po' qua:

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-immaginate-di-avere-un-paio-di-conti-correnti-immaginate-che-la-vostra-banca-48445.htm

Questi con un click ci possono polverizzare i risparmi. Se hai tempo aggrega il pezzo. ciao

Eleonora ha detto...

Nessie, qualche sera fa a ballarò, c'era ospite il signor polillo, sai, quel tizio che disse che i tedeschi lavorano tanto, mica sono italiani, loro. Non so chi, ha chiesto come mai i soldi dell'imu al mps, ha detto più o meno così: "bhe, salviamo l'ilva, volete che non salviamo anche il monte dei paschi?".

Grandi figli di mignotta dici? Bhe, per intanto il pd s'è assicurato il posto in paradiso votando a favore di quella schifezza di modifica della costituzione. E per fortuna proprio il pd ne è custode. E napolitano è da mò che ci s'è pulito il didietro con quella cartaccia. Solo che fa finta di no. Appunto.