venerdì 22 luglio 2011

Schizofrenie senili


Roma - Giorgio Napolitano fa marcia indietro e precisa di non aver mai invaso uno spazio diverso da quello che il suo ruolo istituzionale gli chiede. Soltanto ieri aveva richiamato i magistrati a una maggiore sobrietà e aveva chiesto un'acceleraziona alla riforma della giustizia e di una regolamentazione delle intercettazioni. Il monito però non era riferito all’autorizzazione all’arresto di Alfonso Papa concessa dalla Camera: "Non commentavo libere decisioni del Parlamento che sempre rispetto. Ho richiamato a comportamenti che non offuschino la credibilità e il prestigio dei magistrati e non indeboliscano l’efficacia dei loro interventi a tutela della legalità".

Gli attacchi ai magistrati. Il richiamo del presidente della Repubblica quindi era solo un invito ai giudici che devono essere "inappuntabili" per contrastare "attacchi inammissibili alla magistratura", disinnescando così "un fuorviante conflitto" con la politica. Napolitano ha aggiunto che i suoi rilievi sono "ben noti" e coincidono con "richiami costanti e coerenti negli anni".

Il ministro della Giustizia. Il presidente ha poi parlato anche del possibile sostituto del Guardasigilli, Angelino Alfano, ora segretario del Pdl. "Non ho avuto nessuna lista di nomi. Ho visto dodici nomi sulla stampa", ha detto, aggiungendo di non aver dato "nessun avallo al rinvio a settembre. Ho detto che sono pronto in qualsiasi momento, ma mi sembra che non siano pronti loro e abbiano altri pensieri". Il capo dello Stato ha però fatto presente "di fare attenzione all’effetto domino che si creerebbe prendendo qualcuno dal governo. Sarebbe meglio prenderlo dal Parlamento".

La manovra. Il Colle ha risposto anche alle critiche sulla manovra economica che lo vogliono regista dell'approvazione in tempi da record: "Non c’è nulla di serio in certe interpretazioni dietrologiche o fanta-istituzionali del mio operato. Ho considerato che fosse mio dovere porre decisamente questa esigenza, senza tenere alcun conto delle convenienze dell’una o dell’altra parte politica, e senza invadere o occupare alcuno spazio o ruolo che non fosse il mio". Napolitano ha poi spiegato che, come richiesto dal suo ruolo, "segue da vicino l’evolversi della situazione del quadro politico" precisando però, rivolto ad osservatori e commentatori, di non fare al momento "valutazioni o dare risposte".

L'invito alla coesione nazionale. La "prova di coesione nazionale", secondo Napolitano, è avvenuta invece "in continuità con lo spirito pubblico" mostrato dai cittadini nel celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. È stato inoltre "importante assumere tutti l’obiettivo del pareggio di bilancio", pur nel dissenso inevitabile sulle misure da adottare. Il presidente ha poi ribadito il suo appello alla coesione alle forze politiche perché bisogna "riconoscere la complessità e gravità dei problemi che si sono accumulati e che pongono a rischio il futuro del paese e il suo ruolo in Europa"....

I costumi della politica. E non si è fatto sfuggire l'occasione per parlare dei costi della politica "Io auspico da tempo decisioni di alleggerimento e semplificazione dell’architettura istituzionale oltre che tangibili correzioni sul piano del costume politico".

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