martedì 5 luglio 2011

I nuovi milanesi


MILANO - Jada, Akram e Medhin «consulenti» del Comune di Milano. Insieme a una decina di altri ragazzi di seconda generazione, in un «gruppo di lavoro» permanente che contribuirà a dare la linea sui temi dell’immigrazione e delle nuove cittadinanze. Hanno debuttato martedì mattina, due ore di riunione con l’assessore appena insediato alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Il primo incontro è servito soprattutto a presentarsi. Un nuovo appuntamento è già fissato a fine luglio, e per il 20 settembre si arriverà a presentare nel dettaglio una serie di iniziative. A partire dalla scuola, hanno sottolineato i ragazzi, che deve diventare «occasione per valorizzare le diversità». «Milano deve chiudere la stagione in cui si discute utilizzando solo la lente della paura, della diffidenza e dell’inquietudine — spiega Majorino, che ha voluto questa task force —. Bisogna scommettere sulla risorsa dei cittadini milanesi di seconda generazione, erroneamente trattati come giovani stranieri».

LA LETTERA PER LA CITTADINANZA - Tra le prime azioni concrete, il Comune ha aderito alla proposta dei ragazzi della Rete G2 (attiva già da un paio d’anni): inviare a tutti i diciassettenni, milanesi ma «stranieri», nati in Italia e residenti qui senza interruzioni, una lettera che ricorda di fare domanda per la cittadinanza, come prescrive la legge, tra il 18esimo e il 19esimo anno di età. L’incarico di coordinatrice del gruppo di lavoro è stato affidato a Seble Woldeghiorghis, 29 anni, di origine eritrea.

Il blog "nuovi italiani". Poi, oltre a spiegare come fare domanda per diventare "cittadini italiani", dovrebbero spiegarci perchè anche questo... soprattutto da parte degli stranieri.

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