mercoledì 20 luglio 2011

Dal 1992 al 2011


Roma - Si vota per l'arresto del deputato Pdl Alfonso Papa a Montecitorio e del senatore Pd Alberto Tedesco a Palazzo Madama. Alla Camera è stata presentata la richiesta del voto segreto per dare il parere alla Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di arresto di Papa, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Napoli sulla cosiddetta P4. Lo scorso 15 luglio la Giunta aveva approvato, con i soli voti dell’opposizione, la proposta presentata dall’esponente dell’Italia dei valori dopo che la maggioranza aveva ritirato la sua relazione e aveva abbandonato la commissione. Al momento del voto La lega si era astenuta. Al dibattito saranno dedicate circa tre ore. Il voto è previsto intorno alle 19 e dovrebbe avvenire a scrutinio segreto.

L'appello di Berlusconi alla Camera. "Dobbiamo fermare il rischio di una ulteriore escalation di arresti preventivi da parte della Magistratura perchè di questo passo si rischia di minare i numeri della maggioranza e di tornare al clima del 1992". E' il ragionamento svolto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - secondo quanto riferito da diversi presenti - nel corso dell’incontro a Palazzo Grazioli con i coordinatori regionali del partito. "Non voterò mai per mettere le manette a qualcuno - ha detto il capo del governo - sempre secondo quanto riferito da alcuni presenti". Il premier ha parlato di rischio "escalation" da parte di una magistratura che parte dalla inchieste e arriva agli arresti preventivi. "Un rischio che - a giudizio del Cavaliere - si deve contrastare proprio attraverso un voto negativo all’arresto del parlamentare del Pdl. Altrimenti, ha aggiunto il premier, di questo passo i magistrati arriveranno a minare i numeri della maggioranza e torneremmo al clima del 1992. Berlusconi ha anche difeso l’atteggiamento di Papa: "Quando una persona si dimette dal partito, viene sospeso dalla magistratura e dice di essere disponibile a collaborare con i magistrati non lo si può arrestare".

La richiesta di voto segreto. "Abbiamo presentato una richiesta di voto segreto - ha detto Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio - perché il tentativo di strumentalizzare questo tema per fini politici che nulla hanno a che fare con la vicenda Papa è la dimostrazione che stiamo dando una dimostrazione del degrado assoluto della politica". Dai banchi dell’opposizione, non appena Moffa ha annunciato la richiesta di voto segreto, gli è stato gridato: "Vergogna, servo, vai a casa". "Da questo voto - ha aggiunto Moffa - si misura il confine tra chi a parole si definisce garantista ma usa il garantismo in modo strumentale e chi crede che la libertà personale non possa essere limitata fino all’arrivo di una sentenza di condanna - ha concluso - il voto segreto consente alla coscienza di esprimersi senza condizionamenti".

Lo scontro con l'opposizione. Nelle ore che precedevano il voto, il clima alla Camera si era fatto sempre più incandescente. Lo scontro sulla scelta di ricorrere al voto segreto, con l’opposizione che accusava la Lega di avere deciso di "salvare" il parlamentare coinvolto nell’inchiesta sulla cosiddetta P4 in cambio del ritiro del contestato decreto sull’emergenza rifiuti a Napoli. Un "patto scellerato" siglato con il Pdl, avevano denunciato Pd e Idv a Montecitorio. A rivolgersi direttamente alla Lega - che nonostante i "sì" all’arresto alla fine ha deciso di lasciare libertà di voto - era stato il leader democratico Pier Luigi Bersani: "Ostacoli il voto segreto in Aula sull’autorizzazione all’arresto per Papa e dimostrerà che non c’è stato uno scambio con il rinvio in Commissione del dl rifiuti".... Gli aveva fatto eco il capogruppo Dario Franceschini: "Dovreste essere voi i primi a dire no al voto segreto che coprirà la vostra ipocrisia, un’ipocrisia che i padani non dimenticheranno. Non potete chiedere ai Responsabili di chiedere il voto segreto per coprire la vigliaccheria dei guerrieri padani". A stretto giro di posta la replica del leghista Marco Reguzzoni: "E' il Pd che sta mettendo le mani avanti: vi preparate a un voto dei vostri parlamentari a scrutinio segreto" per evitare l’arresto di Alfonso Papa. "State mettendo le mani avanti - aveva accusato Reguzzoni - dopo che siete stati colpiti dall’avviso di garanzia a Penati".

L'escamotage del "voto palese". Il Pd e l'Idv hanno comuqnue trovato un escamotage per rendere "palese" il voto in Aula. Il metodo è presto detto: il voto può essere espresso con l’indice della mano sinistra perchè inserendo la sinistra nella cavità dove si trovano i pulsanti è impossibile digitare il "no". In questo modo diventa evidente che tutti i 206 deputati del Pd si pronunceranno a favore dell’arresto. I dipietristi hanno subito commentato con soddisfazione la decisione del Pd di accogliere il nostro appello e rendere, di fatto, palese il voto. "Rinnoviamo - ha detto il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi - l'appello alle altre opposizioni ed anche alla Lega affinché voti come Idv e Pd, con l'indice della mano sinistra in modo visibile e riconoscibile".

Papa sereno attende il voto. "Vivo questa giornata con grande serenità perchè sono innocente e lo dimostrerò", assicura Papa ostentando serenità a poche ore dal voto dell’aula di Montecitorio. Prima in aula per il voto sul decreto rifiuti, poi in cortile per una sigaretta, qualche scambio di parola con i colleghi di partito: "Sono innocente, lo dimostrerò nel tempo, dimostrerò al processo la mia innocenza rispetto a tutte le accuse". In serata, Papa ha poi lanciato un appello a tutti i deputati: "Mi affido a voi". "Non ritengo dover fare appello alla difesa del Parlamento, perchè sono innocente ed estraneo nel merito a tutte le accuse - ha detto Papa - davanti alla mia coscienza, a dio, agli uomini, ritengo che la verità non abbia bisogno di difensori, ma si manifesta da sè nel tempo".

Pdl contrario all'arresto. Due foto che ritraggono Alfonso Papa sul retro della Camera, mentre parla con altre persone. E' l’ultima carta del Pdl per convincere la Camera della necessità di negare l’arresto del deputato, a poche ore dal voto. Foto inviate a tutti i componenti dell’Assemblea, per dimostrare - è la tesi Pdl - che nei confronti di Papa è stato disposto un vero e proprio pedinamento, e che dunque l’indagine "non ha rispettato le garanzie minime dei parlamentari". "La linea è quella di votare no all'arresto di Alfonso Papa", spiega il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, alla Camera al termine della riunione dei deputati del Pdl a Montecitorio. Quanto alla concomitanza del voto di domani sia per Alfonso Papa alla Camera, sia per Alberto Tedesco al Senato, Cicchitto ha risposto: "Io non darei l'arresto né per Papa né per Tedesco, ma questa è una posizione mia, personale". Ad ogni modo, il Pdl rivendica il voto segreto, perché è giusto che su una valutazione di una persona non ci sia un gioco cinico politico, ma che ogni deputato sia messo di fronte alla sua coscienza e senza nessun condizionamento faccia i conti con se stesso e con gli altri....

L'avvertimento di Alfano. "Noi non siamo favorevoli all’impunità, ma ad un uso più saggio della custodia cautelare", avrebbe detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, senza però mai fare il nome di Papa o di altri esponenti del Pdl coinvolti da inchieste. "Il Parlamento - avrebbe proseguito il Guardasigilli - è chiamato ad esprimersi con il volto non sull’impunità ma sulla misura cautelare prima del processo, quindi sull’arresto prima del giudizio". "Noi non siamo favorevoli all’impunità - avrebbe ribadito il segretario del Pdl parlando ai coordinatori regionali - ma a un uso più saggio della custodia cautelare. Quindi i magistrati non hanno alcun limiti ad indagare, processare ed eventualmente condannare", avrebbe concluso Alfano.

Il Pd e la Lega favorevoli. "La Lega vuole votare per il suo arresto, penso che la Lega voterà per il suo arresto", ha confermato il leader della Lega Umberto Bossi. Anche i democratici seguiranno la stessa posizione delle Lega Nord. "Il Pd voterà sia alla Camera che al Senato a favore dell'arresto di Alfonso Papa e di Alberto Tedesco - ha detto la presidente del Pd, Rosy Bindi - il parlamento compierà atto concreto se voterà per l'arresto di entrambi, soprattutto in questo momento difficile in cui i cittadini pensano che gli esponenti della classe politica non siano uguali a loro. Ci auguriamo che nessuno si vada a nascondere dietro il voto segreto".

Il voto al Senato su Tedesco. Il senatore Alberto Tedesco è intervenuto nell’Aula del Senato per chiedere all’assemblea di rispondere affermativamente alla domanda della magistratura di arresti domiciliari. Il senatore del Gruppo misto ha anche chiesto che non si ricorra al voto segreto, ma al voto palese. "Sommessamente ma fermamente vi invito a dire sì alla richiesta di arresto che la magistratura barese ha avanzato nei miei confronti e vi chiedo di farlo in modo trasparente, mettendoci le facce, senza ricorrere al voto segreto". Tedesco ha chiesto, in aula al Senato, che i colleghi si esprimano a favore della richiesta di arresto nei suoi confronti: "Siamo coscienti di rinunciare oggi ad un pezzo dei nostri diritti ma questi risalteranno maggiormente quando si sarà chiuso questo iter". "La sede naturale per dimostrare la mia estraneità ai fatti contestatimi è la sede del processo", ha concluso il senatore del gruppo misto.

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