sabato 29 gennaio 2011

Yeah!


ROMA - Solo 9 giorni. Cinquecento biglietti rimasti. Tre sfide in casa. Due trasferte in Inghilterra e in Scozia. E stavolta un imperativo: «Dobbiamo vincere». L'Italia del rugby si prepara al suo dodicesimo Torneo Sei Nazioni, dove le big europee della palla ovale si sfidano fino all'ultimo secondo. Passione sul campo. Passione sugli spalti. Per un pubblico che, in Italia, continua a crescere di anno in anno.

AL FLAMINIO - E a Roma, nella sala d'onore del Coni, l'allenatore degli azzurri Nick Mallett promette: «Giocheremo al massimo, abbiamo una squadra che può fare un grande Sei Nazioni». Questo è quello che chiede e spera anche Giancarlo Dondi, presidente di Federugby: «Abbiamo bisogno di vittorie, siamo nel massimo della maturità, io sono il vostro primo tifoso», e rivolto a Nick: «Tu sei il primo responsabile, noi dobbiamo dare più degli altri». Invito condiviso anche dal presidente del Coni Gianni Petrucci : «Dobbiamo vincere, io ci credo: caro Mallett, ti siamo vicini, in bocca al lupo».

ITALIA - IRLANDA - E ci credono anche le migliaia di tifosi italiani, che stanno rispondendo all'appello accorrendo numerose al primo appuntamento in programma: 5 febbraio a Roma contro i verdi d'Irlanda, Flaminio quasi sold out, appena 500 biglietti rimasti. «Ringrazio i tifosi italiani che sono sempre con noi», sorride il commissario tecnico che azzarda: «Se vinciamo questa partita, siamo sulla buona strada, possiamo fare un buon Sei Nazioni, ai tifosi chiedo di continuare a seguirci con l`incredibile amore che ci hanno sempre dimostrato». E Petrucci ricorda come «l'Italia del rugby continui a portare in giro per l'Europa migliaia di appassionati italiani: da quando l'Italia è nel Sei Nazioni, la Federugby ha triplicato i suoi iscritti». Perciò il presidente Dondi insiste: «Dobbiamo dare soddisfazione a tutti coloro che ci seguono, ai nostri tifosi, siamo i pochi che ancora riescono a riempire gli stadi».

IL NUOVO STADIO - A proposito di impianti, torna il tema «nuovo stadio del rugby a Roma», visto che proprio il presidente del Coni ha definito il Flaminio «la casa del rugby italiano», offrendo «se ci dovesse essere bisogno», anche «lo stadio Olimpico e i suoi 75mila posti». Per il Comune di Roma, interviene Mollicone, presidente della commissione sport e cultura, che annuncia un incontro tecnico in Campidoglio martedì prossimo per visionare il progetto del nuovo Flaminio, «uno stadio da 48mila posti: quando avremo l'ok, nel 2012 potranno partire i lavori». Ma Dondi interviene e annuncia: «Già ci è stata concessa una proroga fino al 2013, se entro quella data non avremo il nuovo impianto, la Nazionale dovrà lasciare Roma». Mollicone replica: «I ritardi non sono imputabili all'amministrazione capitolina, ma alle soprintendenze che hanno l'ultima parola, restiamo fiduciosi». La promessa di un Flaminio moderno e adatto ad accogliere il grande rugby era stata fatta anche un anno fa.

IL FUTURO DI NICK - E nel grande salone del Coni si parla anche dei prossimi Mondiali di rugby in Nuova Zelanda e del commissario tecnico. Ci sarà ancora Nick Mallett? Dondi chiarisce: «Con Nick abbiamo un contratto di quattro anni, fino ai Mondiali, e non abbiamo ancora parlato con lui di cosa succederà». Certo, prosegue, «abbiamo fatto dei sondaggi, abbiamo avuto una disponibilità da Jacques Brunel (tecnico del Perpignan, ndr) se Mallett non dovesse proseguire: ma decideremo alla fine del 6 Nazioni». Intanto, da giovedì sera, al Park Hotel «La Borghesiana» di Roma, la Nazionale italiana rugby ha cominciato il suo raduno, in vista del 5 febbraio. Ventiquattro gli atleti convocati da Mallett per le prime due giornate del Torneo, con il capitano Sergio Parisse ed il mediano d'apertura Luciano Orquera che si aggregheranno alla squadra venerdì perché ancora impegnati con i rispettivi club di appartenenza nel Top14 francese.

Io sono pronta, i biglietti ce li ho e non vedo l'ora di entrare in quello stadio.

3 commenti:

marshall ha detto...

Sarà molto dura. Ho sentito nel programma sportivo di Radio24 di domenica scorsa che l'Italia ha scarsissime possibiltà perfino di arrivare ad un piazzamento dignitoso. Vale a dire che la danno ultima.
Facciamo quindi i debiti scongiuri.

Eleonora ha detto...

Eh, però mi pare che l'anno scorso non l'abbiano vinto il cucchiaio di legno :) Ma lo spettacolo dicono che sia impagabile.

Io ci sarò a questa partita con l'irlanda poi con quella con la francia e anche con quella col galles. E urlerò e farò il tifo con tutto il fiato che ho in corpo!

Michele Grazia ha detto...

Per Marshall: Radio24 l'ha fatta fuori dal vaso.
Ovvio che non vinceremo il Trofeo: ma ci sono buone possibilità per un bel piazzamento.