martedì 20 ottobre 2020

Coprifuoco e incompetenza

Il coprifuoco notturno non serve a un cazzo. Tra le 23 e le 5, infatti, la stragrande maggioranza degli italiani sta a casa, senza che glielo dicano le Regioni o il governo. Queste misure sono come sorsi piccoli somministrati per abituarti al veleno che stanno per ficcarti in bocca. Conte e compagnia non hanno nessuna idea di come gestire questa pandemia. Né ha fatto un cazzo per preparare l'Italia alla SecondaOndata, decantata e agitata come uno spettro, ma aspettata e basta. Senza fortificare le mura del sistema sanitario nazionale, senza potenziare il trasporto pubblico, senza fare un cazzo, appunto. Solo e soltanto "scaricando barili" e cercando capri espiatori, tra cui i loro preferiti: noi. Ancora qualche giorno e verranno a raccontarci che rinchiuderci dalle 23 alle 5 non è sufficiente. E che la colpa è nostra perché dovevamo stare ancora un po' più rinchiusi. Ci rinchiuderanno, dunque. Senza dirci e senza sapere quale piatto metteremo in tavola per i nostri figli. Nel frattempo, la televisione torna un carosello di scienziati cui mai, mai e poi mai si concede un ricambio, che so, di un economista. Di un sociologo. Di un politico che sia un politico vero, all'altezza di essere definito tale. In grado, cioè, di assumersi la responsabilità di mediare tra la scienza che ambisce al "rischio zero" e le esigenze del quotidiano di una società già in ginocchio da tempo. Ma, mi raccomando: il coprifuoco. Il primo sorso di veleno, per avvelenarci e per dare pure la colpa a noi.


Luca Marfe’

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