lunedì 12 ottobre 2020

Il fango e la verità

Sulla piazza del 10 ottobre a Roma si sta leggendo di tutto. La valanga di fango e violenza verbale che sta investendo i partecipanti è scandalosa. I grandi organi di (dis)informazione stanno usando epiteti odiosi, tacciando di fascismo chi è sceso in piazza per difendere la Costituzione, invocando la repressione violenta di chi era presente a Piazza San Giovanni in Laterano. Una simile narrazione ha letteralmente aizzato una pioggia di post, tweet, video e articoli vomitevoli.


"Vi devono manganellare!" "Dovete morire!" "Vi auguro di finire intubati!" "Fasciorazzisti appesi!" "Voi non dovreste votare!"


Fa sorridere che questo incitamento alla rabbia provenga proprio da coloro che ci riempono la testa di appelli all'amore e ci parlano in continuazione dei pericoli dell'odio e dell'intolleranza. Ipocriti e criminali. Stanno dividendo il popolo e stanno ponendo le basi per uno scontro fratricida. A tutto ciò si è aggiunta la parola mantra di questi mesi: "negazionisti". Dietro l'uso disgustoso di questo termine vi è una propaganda degna dei peggiori regimi. Vi è una mistificazione a cui solo i cerebrolesi possono credere. E che solo i servi senza dignità possono diffondere. La Marcia della Libertà è stato un evento pacifico, civile e democratico. Gli unici momenti di tensione sono scaturiti dall'insistenza con cui certi provocatori di professione (che si spacciano per giornalisti) hanno cercato la reazione ingenua e sbagliata. Una volta trovata, l'hanno confezionata ad arte e l'hanno data in pasto al pubblico da casa. Visto che gentaglia che c'era? Visto che cattivi questi manifestanti? E in tanti ci sono cascati.


La verità la sanno solo coloro che erano presenti in piazza, tra i quali il sottoscritto. Sotto un bellissimo sole ha cominciato a crescere una comunità composta da energie, capacità, talenti e volontà. Mondi diversi si sono ritrovati a discutere di persona, fuori dai social e dalle incompresioni del web. È così che i grandi progetti prendono vita, è così che le idee acquistano forza. Ci battiamo per il ritorno della sovranità nelle mani del popolo italiano, per uno Stato al servizio dei cittadini, per il superamento del modello neoliberista e per un'idea di uomo che non sia ad uso e consumo del mercato. Siamo consapevoli che tutto questo, spesso, non venga capito e che la mistificazione in atto a reti unificate arrivi colpire le persone a noi più care. Ma non ci fermeremo, perché abbiamo fatto una scelta di vita. Dunque, cari saltimbanchi e trombettieri di regime, scatenateci pure contro tutta la vostra pochezza. Noi vi risponderemo col sorriso di uomini e donne liberi. Un sorriso che, lo sappiamo, vi fa infuriare.


Matteo Brandi

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