martedì 27 ottobre 2020

Essere ridicoli e dannosi

Qualche chiarimento sul nuovo dpcm


Il nuovo dpcm contiene le indicazioni che ci sono arrivate dal comitato tecnico scientifico. Come sempre, le nostre decisioni sono basate su ciò che gli esperti ci indicano. L’obbiettivo è contenere la curva di aumento dei contagi, il cui andamento è molto preoccupante in Italia e in tutti i paesi europei. Non c’è nazione che non sia in grave difficoltà: come potete vedere un po’ ovunque stanno prendendo misure restrittive, dal coprifuoco in Francia fino ai lockdown parziali e totali di altri paesi. In questi mesi sono stati fatti investimenti per 8 miliardi di euro in sanità: 34.000 nuove assunzioni per personale sanitario, 3200 ventilatori distribuiti per terapia intensiva e altri 1200 in distribuzione (oltre ai 1400 distribuiti per le semi intensive), 1 miliardo di mascherine distribuite gratuitamente, 42 milioni di guanti, 10 milioni di tute e camici, 22 milioni tra tamponi e test sierologici, centinaia di milioni investiti per il vaccino anti Covid. Sono stati stanziati anche 300 milioni per il trasporto pubblico locale e con regioni e comuni stiamo cercando di aumentare anche l’affiancamento dei mezzi privati (come ad esempio bus turistici e NCC). Dobbiamo evitare che il nostro sistema sanitario vada in crisi e dobbiamo assolutamente evitare anche la necessità di un nuovo lockdown generalizzato. 


Oggi rispetto a marzo ci sono grandi differenze: ricorderete che si chiusero la quasi totalità delle fabbriche e degli esercizi commerciali, fatta eccezione per le attività essenziali, chiuse le scuole e le università, tutti eravamo a casa, non si poteva uscire e circolare. Siamo consapevoli che anche queste sono misure dure e siamo tutti stanchi e arrabbiati, ma purtroppo sono necessarie. Tutti i settori che verranno chiusi (sia che siano chiusi in tutto o in parte) riceveranno un congruo pacchetto di indennizzi, concertato con le associazioni di categoria, che prevede ristoro a fondo perduto, eliminazione rata imu, credito d’imposta per affitti, cassa integrazione, indennità per lavoratori stagionali dei diversi settori, reddito d’emergenza. In tanti ci chiedono il senso della chiusura di bar e ristoranti alle 18, cinema, teatri e palestre. Queste attività sono state chiuse perché l’obbiettivo è fare circolare le persone solo per esigenze di lavoro, studio, salute. 


Il virus circola tra e con le persone. La raccomandazione è di uscire il meno possibile e per questo temporaneamente ciò che è considerato non esigenza di lavoro, studio e salute è stato limitato con il dpcm. Credetemi, come tanti di voi, io amo andare al ristorante la sera con le persone care, al cinema, a teatro. Fa male al cuore prendere queste decisioni soprattutto perché già tanti sacrifici sono stati fatti sia dai nostri ristoratori e esercenti che da tutto il mondo della cultura e dello sport. Oggi abbiamo più di 21.000 contagi e dobbiamo frenare la crescita di questo maledetto virus. Proviamo a fare anche questo sforzo insieme. Per il bene di tutti. Forza!


Alessia Morani


E imbecilli dieci volte:


Mi pare ci sia un grande equivoco di fondo sulle misure dell’ultimo DPCM. La chiusura alle 18 di bar e ristoranti, di teatri cinema e palestre non riguarda il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza ma risponde all’esigenza di limitare la circolazione delle persone. Dobbiamo fare in modo che si circoli solo per esigenze di lavoro, studio e salute. Il virus lo fermiamo solo restringendo le possibilità di incontro tra le persone. Il maledetto Covid cammina con e sulle persone. Dopo le ore 18.00 la stragrande maggioranza degli italiani ha terminato il proprio lavoro. Stiamo dicendo da giorni a tutti di rimanere a casa il più possibile e le scelte che abbiamo fatto hanno questa finalità. Il nostro dovere è di ristorare immediatamente tutte le attività che chiudono totalmente o parzialmente. Il provvedimento è pronto e prevede contributi a fondo perduto, stop rata imu, credito d’imposta per affitti, cassa integrazione, indennità per lavoratori stagionali dei diversi settori, reddito d’emergenza.  Abbiamo davanti a noi mesi difficili, combattiamo ancora insieme questa battaglia contro il virus!

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