Direi che la situazione attuale è la seguente. La diffusione del Covid sta evidentemente aumentando per ragioni molto semplici: strascichi dell’estate da scemi di molti, mobilità aumentata, molte attività riprese. Banale, prevedibile, un rischio calcolato. L’aumento dei tamponi interpretato come causa confortante dell’aumento dei contagi però è una sciocchezza. Se si fanno più tamponi è perché si sono create situazioni per le quali è NECESSARIO fare più tamponi, non per un vezzo di asl e laboratori. Ovvero: il famoso tracciamento. È vero che a parità di contagiati tra aprile e oggi muoiono meno persone. Infinitamente meno. Va però detto che attribuire il fatto alla diminuita viralità è falso o perlomeno parziale, a seconda dei punti di vista zangrilliani o buroniani.
Muoiono meno persone perché si ammalano persone più giovani, principalmente. Le fasce più deboli si proteggono, gli anziani si tutelano, ospedali e rsa magari non sono proprio dei fortini ma sono più protetti. Il 30 % dei morti in primavera è stato nelle rsa/ospedali, quindi è facile comprendere che un virus a insorgenza ospedaliera si combatte negli ospedali e nelle rsa in primis. Finché il virus rimane fuori da lì, siamo più tranquilli. Muoiono meno persone perché le polmoniti, in particolare, vengono curate meglio e in tempo. Non arriva gente in ospedale con polmoniti ad uno stadio acuto perché sono rimaste 15 giorni a casa, con i numeri dell’emergenza occupati. Muoiono meno persone perché oggi si sospetta che sia Covid al primo sintomo. Non ho idea di come possa essere una seconda ondata e se questa di fatto già lo sia, ma mi sembra come spiegato da molti che l’unico tema che debba preoccupare sia il sovraccarico ospedaliero.
E non solo nelle terapie intensive, temo. Sono i numeri negli ospedali che ci diranno quando e se rischiamo di tornare al punto di partenza. Al momento, è vero, possiamo convivere con una situazione che però è estremamente incerta. Ricordo, sommessamente, che per quanto gli anziani si proteggano, l’estate ha tenuto a distanza nonni e nipoti più di quanto per molte famiglie lo faccia l’inverno e comunque i nipoti non andavano a scuola. I mezzi pubblici non erano scatole di sardine con così tante generazioni miste in un vagone, i bar erano in buona parte all’aperto e così via. E inoltre, va detto, mesi fa non era così pieno di teste di cazzo che considerano la mascherina un attentato alla loro libertà personale. Perché il problema non è solo la mascherina, temo, ma una maggiore rilassatezza riguardo le norme igieniche generali. Fino a maggio/giugno consideravo i no-mask e i negazionisti delle creature aliene o parte delle bizzarrie circensi del paese, mentre ormai mi ritrovo a sentire discorsi surreali un po’ ovunque, e da persone che fino a qualche mese fa mi sembravano normali e pensanti.
Un mio conoscente giorni fa mi diceva con convinzione che c’è un piano superiore per controllarci tutti e farci fare quello che dicono loro. E così ho sentito da altri. Quando poi chiedi ma chi ci vuole controllare, perché, per cosa, tutti rispondono con la vaghezza di chi la sa lunga: eeeeeeeeeeh vedraiiiiiiii. E poi si mettono a parlare del meteo per cambiare discorso. Insomma, non ho la più pallida idea di quel che sarà ma ho un’idea abbastanza precisa di quel che deve essere. Ovvero: piccoli e medi sacrifici tutti, per evitarne uno drammatico e definitivo a breve. Chi chiama la mascherina museruola e finge di ribellarsi al sistema nel modo più scemo e vigliacco, chi non è negazionista ma semplice menefreghista, ci può trascinare tutti a fondo. Ricordatevelo, se vi sembra solo folclore.
Santa Selvaggia Lucarelli, ossia, quella che a febbraio col suo toy boy, organizzava cene nei ristoranti cinesi e invitava quanti più followers possibili... quella che ha inviso e deriso Zangrillo e Bassetti, quella che diceva fosse solo influenza... quella che poi, posta schifezze simili.
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