mercoledì 16 maggio 2012

Perle di premier...


Il Premier ci ha regalato altre perle nel giro di pochi giorni, tutte da commentare e degne d’ogni mis-lettura possibile. In un articolo de La Repubblica sono riportate le parole del Presidente del Consiglio circa le nuove tensioni sociali che si stanno sviluppando per il malcontento dovuto alla crisi: «[Esse sono dovute] alla mancanza di lavoro, a difficoltà nel fare impresa ma anche a una crisi profonda, generata da rapide trasformazioni e dall'inevitabile disorientamento che queste comportano». Traduzione possibile: la gente è (giustamente) incazzata perché oltre a campare male, le manovre ideate dal governo non mostrano frutti neanche dopo mesi dall’inizio delle “trasformazioni” (cit.). Eh, no, non si tratta di disorientamento. E’ che proprio l’italiano medio (e inserisco anche me stessa nella categoria) non vede il cambiamento, se non in un aumento esponenziale delle tasse. «Si tende a diffidare degli altri – continua il Premier – che sembrano sempre meno colpiti o più fortunati. L'insicurezza genera ripiegamento su se stessi, frustrazione, rabbia, aggressività, al bar, per strada, a scuola, in fabbrica o in un consiglio comunale». Si fidi, che prima o poi il ripiegamento su se stessi, la frustrazione, la rabbia e l’intero elenco della spesa si orienteranno verso la classe politica. Non è una minaccia, è una constatazione.

Passa poi a parlare dei partiti italiani: «[E’] importante far scoprire loro che al di là di una crosta spessa e della legittima battaglia politica, c'è però un sottofondo di grande impegno per il benessere collettivo». Benessere collettivo dei membri del Parlamento: su questo punto credo che tutte le parti politiche appianino magicamente ogni faida. E ancora: «forze politiche che si sono aspramente combattute [hanno in comune] la forte volontà di lavorare per il bene del paese». Beh, ci mancherebbe altro: questo è un prerequisito minimo, è qualcosa di insito nella stessa definizione di Camera, di rappresentanza, di governo, non un’azione degna di lode. Come direbbe mio padre: «Hai fatto parte dell’obbligo tuo». Che abbiano la volontà di lavorare per il bene comune è dato per scontato, almeno il puro intento (a meno che non siano sadici)… poi che ci riescano è un altro paio di maniche.

E poi l’ultima dichiarazione sull’ondata di tragedie recentissima che ha colpito specialmente il Nord Italia ed ora si sta diffondendo in tutta la penisola: «Con i drammi umani della crisi noi non c'entriamo». Che lì per lì si era pensato che il sinonimo di “drammi umani” fosse “suicidi”. E invece no. Palazzo Chigi ha immediatamente smentito la sinonimia: «Con riferimento ad alcuni titoli di agenzia stampa in merito alla crisi economica si precisa che il Presidente del Consiglio, Mario Monti, non ha parlato di suicidi ma di 'conseguenze umane della crisi' che dovrebbero far riflettere chi ha portato l'economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire». Poi ha smentito ancora: «Non mi sono riferito a nessun particolare governo» e «Non siamo qui per fare un approfondimento, non per fare speculazioni politiche». Ma perché non fare entrambi? Lo faccia, lo faccia: faccia l’approfondimento con la speculazione, ché siamo tutti curiosi. Suvvia, se c’è qualcuno che ha fatto affondare l’economia nazionale occorre studiarne le mosse, prenderne le distanze, invertirne il processo: un approfondimento in questo senso sarebbe utile. Ah, dimenticavo: non si riferiva ad un governo “in particolare”. Pazienza. E non si riferiva neanche ai suicidi. Pazienza due volte.

Domanda: ma allora che ha parlato a fare? Adesso sembrerà che Monti mi stia antipatico a prescindere, giacché tendo a prendere di mira molto spesso le sue dichiarazioni pubbliche. Chiarisco subito che non è così. Anzi, per la precisione io trovo il Tecnico “inadatto”, non “odioso”, per preparazione personale (troppo teorica, poco pratica) e per un’emergenza di bilancio di portata mastodontica (che richiede molta economia pratica e scarsa teoria astratta da cattedra universitaria). Che sia un personaggio bigio, grigio, al limite dell’apatia e dell’inespressività, che parli alla velocità di tre parole al minuto, quello è un fatto secondario: non siamo tutti uguali e i gusti variano da persona a persona, anche se ascoltare un discorso del Premier è oggettivamente piuttosto soporifero. Non è delle sue capacità di intrattenimento, della sua giovialità, del suo carisma che mi lamento. E’ un tecnico e in quanto tale deve pensare solo a sanare i buchi della finanza, non a far il trascinatore di masse. Ma non è stato in grado neanche di fare quello per cui presiede la carica attuale, tant’è che ha dovuto chiamare in proprio soccorso un esterno. Carica, fra l’altro, imposta dall’alto e non con votazione democratica, per una questione “d’emergenza”.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

soccia che tecnici, non sanno nemmeno cio' che vogliono dire e vorrebbero sanare l'Italia.
In realta sanno bene su che spiagge
ci stanno portando ma non riescono piu' a mascherare la rotta, nemmeno con l'aiuto dei vari buffoni e pagliacci di corte in rai e stampa.

Paoletto