martedì 22 maggio 2012

Monti e i terremotati


Prima i fischi, poi le urla e gli insulti. È un'accoglienza gelida quella riservata dagli abitanti di Sant'Agostino, il paese del Ferrarese che ha pagato il maggior tributo di vittime nel terremoto di sabato notte, al presidente del Consiglio Mario Monti. Al suo arrivo, il premier è stato contestato da alcuni cittadini che lo hanno accolto gridando: "Vergogna, ladri, potevi stare a casa". Ma già nel pomeriggio il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova colpiti dal terremoto. Subito a disposizione ci saranno 50 milioni di euro del Fondo per la Protezione Civile, appositamente rifinanziato. Una dura protesta contro le nuove tasse imposte dal governo tecnico, una selva di fischi contro la reintroduzione dell'Imu sulla prima casa. Gli sfollati di Sant'Agostino interpretano il disagio degli italiani per la crescente pressione fiscale e attaccano duramente il presidente del Consiglio. Non sono in molti, ma abbastanza per farsi sentire. Volano i fischi, volano gli insulti. Al suo arrivo a Sant’Agostino, insieme al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, al capo della Protezione civile Franco Gabrielli e al questore di Ferrara Luigi Mauriello, Monti ha scambiato alcune parole col sindaco Fabrizio Toselli proprio di fronte al municipio sventrato dal violento terremoto. Prima di iniziare l'incontro insieme agli altri sindaci della zona colpita dal sisma e ai tecnici, il presidente del Consiglio è stato curamente contestato dai cittadini di Sant’Agostino. "Siamo semplici cittadini - hanno spiegato alcuni presenti - ma siamo decisi a far sentire la propria voce in un momento difficile in cui, oltre alla paura per il terremoto si sente anche disagio per le tante tasse".

Negli occhi degli sfollati lo spettro dell'Imu e il rischio che le spese della ricostruzione del dopo terremoto vadano a pesare sugli stessi contribuenti. Il clima è teso. E non soltanto perché il terremoto di sabato notte ha lasciato a terra sette corpi senza vita. La gente è esasperata. "Poteva stare a casa, è venuto perchè questo è un circo mediatico", ha spiegato una signora in piazza per contestare il presidente del Consiglio. "Abbiamo tanti problemi, c’è rabbia e paura - ha spiegato un altro contestatore - da uno Stato ci si aspetta quello che lo Stato dovrebbe fare: fischiamo per esprimere il nostro malcontento". Nonostante le contestazioni Monti ha spiegato che con la visita di oggi ha voluto portare "il senso di vicinanza del governo" alla popolazione "così colpita negli affetti e anche nella sua attività quotidiana". Il presidente del Consiglio, che oggi pomeriggio ha firmato lo stato di emergenza, ha lodato "l’ottimo sistema di collaborazione tra le diverse strutture" e "la grandissima voglia di riprendere al più presto la vita normale da parte della popolazione colpita". Nel pomeriggio, poi, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza (che durerà sessanta giorni) mettendo subito a disposizione 50 milioni e rinviando il pagamento dell’Imu sugli immobili e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili. Il governo ha inoltre iniziato l’esame di un intervento che consenta ai Comuni colpiti un allentamento del patto di stabilità interno.

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