lunedì 28 maggio 2012

Sharia


MILANO - L'ha uccisa per gelosia, ma soprattutto perchè vestiva all'occidentale. Sarebbe questo, secondo i primi riscontri dei Carabinieri e della Procura di Piacenza, il movente dell'omicidio di Kaur Balwinde, l'indiana di 27 anni strangolata dal marito, Singhj Kulbir. La ragazza, incinta di tre mesi, era scomparsa da 15 giorni dalla casa di Fiorenzuola dove viveva con il marito e un figlioletto di 5 anni. L'uomo, incensurato di 36 anni, lavora accudendo il bestiame in un'azienda agricola di Fiorenzuola d'Arda. Una quindicina di giorni fa, ha strangolato la moglie e l'ha poi gettata nel Po.

LA VITTIMA - Il cadavere della ragazza è stato trovato domenica da due ragazzi che passeggiavano su un argine a San Nazzaro, frazione di Monticelli d'Ongina. Ai carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza e della stazione di Fiorenziola, il marito della ragazza indiana ha ammesso la gelosia per la scelta della donna di non vivere secondo i costumi indiani. E dopo un lungo interrogatorio, l'uomo ha confessato. Kaur, mamma casalinga, svolgeva anche qualche lavoretto domestico a pagamento ed era conosciuta e benvoluta dalle altre mamme con bambini che frequentavano la scuola materna di Fiorenzuola, tanto che queste ultime si erano mobilitate al momento della sua scomparsa. Anche il marito svolgeva una vita normale e tranquilla e andava spesso a prendere e accompagnare il bambino a scuola. Una coppia inserita, conosciuta da tutti, anche perchè la famiglia della vittima vive da una ventina d'anni in Toscana.

L'APPELLO - La risposta dello Stato sia pronta e severa. È l'appello lanciato da Mara Carfagna, deputato Pdl: «La risposta dello Stato italiano a un uomo che ha ucciso la moglie indiana di soli 27 anni, con un bimbo in grembo, già madre, solamente perchè voleva vestire come una qualsiasi italiana, deve essere pronta, severa e simbolica. Chi mette in discussione il diritto alla libertà ed integrità delle donne - ha aggiunto l'ex ministro per le Pari opportunità - è un nemico dell'intera società e come tale deve essere trattato».

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