mercoledì 16 maggio 2012

I greci riprendono ciò che gli appartiene


MILANO - La crisi greca riporta altissima la tensione sui titoli di Stato dei Paesi considerati, a torto o a ragione, «a rischio». Lo spread tra Btp a 10 anni e il suo omologo Bund tedesco dopo essere partito intorno ai 445 punti raggiunge quota 457 sulla piattaforma Bloomberg con un rendimento superiore al 6% , mentre tocca addirittura i 471 punti su quella Reuters con un rendimento del 6,15%. Solo nel primo pomeriggio lo spread torna a calare raggiungendo i 436 punti. Il differenziale con i Bonos spagnoli sfonda invece addirittura quota 500 punti (507) per poi chiudere a 482,2 con un rendimento al 6,29%. Un fatto quest'ultimo che ha allarmato il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, che ha annunciato al Parlamento di Madrid: «Al momento c'è un rischio concreto di essere tagliati fuori dai mercati, oppure di dover pagare tassi astronomici».

GRECIA, RISCHIO PANICO - Le preoccupazioni di Rajoy si fondano sulla paura di un ulteriore avvitamento della crisi greca. In queste ore infatti i greci stanno correndo agli sportelli delle banche per ritirare i loro depositi in vista di una possibile svalutazione della moneta. Il governatore della Banca centrale greca George Provopoulos infatti ha fatto sapere al presidente della Repubblica Karolos Papoulias che lunedì sono stati ritirati 700 milioni di euro e, secondo fonti bancarie, martedì si sarebbe raggiunta una somma analoga. «Provopoulos mi ha detto che non c'è ancora una situazione di panico - si legge nelle minute dell'incontro tra il presidente e i leader politici - ma c'è il timore che questa paura possa trasformarsi in panico». Nel frattempo la Commissione europea si è detta «pronta a lavorare con Atene», ma sul rispetto degli impegni «non ci possono essere passi indietro». È quanto è tornato a ribadire il presidente dell'esecutivo Ue Barroso in una conferenza stampa a Bruxelles.

LA BCE E I LIQUIDI ALLE BANCHE GRECHE - A far aumentare il timore di un crollo definitivo di Atene ci sarebbe anche la decisione della Banca centrale europa di cessare la fornitura di liquidità ad alcune banche elleniche che non sono state ricapitalizzate con successo. Lo riporta l'agenzia Reuters citando fonti della stessa Bce, che però mercoledì sera ha smentito la circostanza. Una delle fonti, chiedendo di rimanere anonima, aveva spiegato che questi istituti di credito «ora si trovano sotto concessione di liquidità di ultima istanza da parte della Banca centrale greca». Le banche che non rispettano le strette regole della Bce ma che sono ritenute solventi dalla propria banca centrale possono infatti ricorrere a dispositivi di concessione di liquidità (Ela: Emergency lending assistance, assistenza prestiti d'emergenza) da parte degli istituti nazionali, ma solo a patto che questi non contraggano ulteriori debiti sovrani.

NUOVE ELEZIONI - Intanto, dopo che il voto del 6 maggio scorso non è riuscito a produrre nessun accordo di governo tra i partiti, sono state indette nuove elezioni per il 17 giugno. Lo riferisce una fonte del partito Sinistra Democratica, a seguito di un incontro tenutosi tra i leader delle forze politiche. Il leader del partito conservatore Greci Indipendenti, Panos Kammenos, ha dichiarato che è stato inoltre raggiunto un accordo per la nomina di Panagiotis Pikrammenos, come primo ministro ad interim, fino al prossimo voto. Paese è «a un punto critico», ha ammesso il nuovo primo ministro dopo aver ricevuto l'incarico dal presidente della Repubblica Karolos Papulias. «Spero di essere in grado di svolgere il mio compito, il mio sarà puramente un governo di transizione», ha aggiunto. Il Partito comunista ha accettato la proposta di un governo ad interim, a patto che non intraprenda alcuna azione vincolante.

BORSE - E della crisi greca hanno risentito ovviamente le borse, con una prima metà della seduta in ribasso per le piazze finanziarie europee. Sugli scambi continua a pesare l'incertezza politica in Grecia, con il ritorno alle urne. Alla chiusura infatti l'andamento contrastato della giornata è stato confermato: Londra ha segnato un calo dello 0,60%, Francoforte del 0,26%. In attivo, invece, Parigi: +0,31 per cento, comunque in flessione rispetto al +0,59% del giro di boa. Milano, positiva a metà giornata (+0,40%), ha invece chiuso al meno 0,21 per cento. Netta flessione per Madrid con un -1,33&. L'euro è prima calato fin sotto 1,27 dollari per poi recuperare in parte a 1,2732.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel 1995 lo spread sul bund sfiorò i 670!!! A quel tempo non fregava neppure agli addetti ai lavori.Oggi è diventato la scusa per il panico.