martedì 1 maggio 2012

... è per affossarci meglio...


L'asso nella manica di Mario Monti si chiama Giuliano Amato. L'ex presidente del Consiglio è stato incaricato dal Consiglio dei ministri di "fornire al premier analisi e orientamenti sulla disciplina dei partiti per l’attuazione dei principi di cui all’articolo 49 della Costituzione, sul loro finanziamento nonché sulle forme esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati". Amato, tanto per ricordarlo, fu quello che a sole due settimane dal suo insediamento decise di prelevare il sei per mille da tutti i conti correnti italiani retrodatandone l’efficacia del diktat. Una stangata che colpì indistantamente. E Giuliano Amato è inoltre un sostenitore della patrimoniale come viatico per la crescita. E a proposito di patrimoniale, il premier durante la conferenza stampa a seguito di un Consiglio dei ministri durato cinque ore, ha detto: "Oggi dobbiamo recuperare in alcuni mesi il tempo perduto. Se all’Imu si preferisce una patrimoniale, il governo è pronto a valutare seriamente ogni proposta che garantisca parità di gettito effettivo".

Insomma, ancora una volta spunta l'ipotesi della patrimoniale. Perché, sostiene Monti a seguito delle critiche nei confronti dell'Imu, "se oggi c’è l’Imu bisogna accettare l’amara verità che per tre anni si è eliminata la tassa senza valutarne le conseguenze. L’Ici non doveva essere abolita in condizioni precarie e quando non si voleva riconoscere che l’Italia non cresceva come il resto della zona euro". Parlando della spending review, il presidente del Consiglio ha poi spiegato che "tutti invocano la riduzione delle tasse, sembra che il governo si diverta a imporre tasse elevate. Ma vorrei invitare tutti a considerare che gli italiani non sono sprovveduti:una riduzione del carico fiscale è possibile se tutti paghiamo le tasse e se tutti i comparti del settore pubblico partecipano ad un contenimento della spesa. Chi vuole diminuire le tasse sa che è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza dalla politica non è garantita". Infine, Monti ha annunciato che il taglio di 4,2 miliardi alla spesa pubblica per il 2012 eviterà tra il temuto aumento dell'Iva del 2%.

1 commenti:

Nessie ha detto...

Beffa atroce! E il "governo tecnico" si tinge sempre più dei colori della sinistra. Sinistra non eletta, ma che c'è sempre, guarda caso.
Ora col Topo menagramo la sfiga avanza sempre di più.