lunedì 26 agosto 2013

I lavori che gli italiani non vogliono più fare

Un commento: "Vogliono trasformare l'Italia in una macro regione dello stato europeo. Per far questo devono eliminare tutto ciò che resta dell'Italia come nazione: i confini nazionali vanno aboliti (la clandestinità non è reato), le radici cristiane vanno cancellate, la sovranità monetaria l'abbiamo persa con l'ingresso nell'euro e da un pezzo siamo praticamente commissariati in tutto. il nostro voto non conta più nulla e siamo già al secondo governo di nominati: noi votiamo e ci troviamo sempre i fantocci di Napolitano mandati da Bruxelles. La Kyenge, con l'appoggio di Letta e degli altri eurocrati che l'hanno nominata, sta attuando il progetto di rimpiazzare il popolo italiano con un ammasso multietnico privo di identità. E' una specie di genocidio bianco quello che stanno facendo. Quando avranno finito, e ci manca poco, l'Italia sarà solo un'espressione geografica. Siamo noi, a questo punto, che dovremmo fare la Resistenza, quella vera, per salvare il nostro paese dalla distruzione."

 ... a proposito, dove stava il pdl quando si stava decidendo per un (ennesimo) simile orrore?

L'idea della Kyenge ora è legge: "Accesso all'impiego pubblico per chi ha il permesso di soggiorno". Nel silenzio dell'estate è passata la modifica alla legge per l'accedere all'impiego pubblico. Ora rifugiati, immigrati senza cittadinanza potranno lavorare in scuole e ospedali

Immigrati docenti nelle scuole, infermieri negli ospedali e magari anche impiegati comunali. Nel silenzio generele dell'estate agostana è stata modificata la legge per l'accesso agli impieghi pubblici. Con due semplici modifiche a partire dal prossimo 4 settembre, chiunque sia in possesso di un permesso CE per soggiorno di lungo periodo o sia riconosciuto come rifugiato politico potrà avere accesso ai concorsi per essere assunto nella pubblica amministrazione.

Ecco cosa prevede la legge -  Lo prevede la legge numero 97 del 6 agosto, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 20 agosto che recepisce la legge europea 2013. Potranno quindi essere assunti pure stranieri che non hanno la cittadinanza italiana. Leggendo il testo della legge non ci sono dubbi a riguardo. Ecco cosa prevede la legge su "Modifiche alla disciplina in materia di accesso ai posti di lavoro presso le pubbliche amministrazioni": "All'articolo 38, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, dopo le parole: 'Unione europea' sono inserite le seguenti: 'e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente'; b) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti: '3-bis. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si applicano ai cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria". Traduzione: chiunque abbia un permesso di soggiorno e non ha la cittadinanza può accedere all'impiego piubblico. Insomma ora gli immigrati faranno lavori che "gli italiani vogliono fare".

L'idea della Kyenge è legge - A lanciare la proposta era stata, manco a dirlo, il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge che era in pressing da tempo perchè l'Italia approvasse la legge europea 2013: "Serve una legge organica sul diritto di asilo. Questa è una delle proposte che intendo portare avanti che sarà la garanzia di accesso per i migranti ai posti nella pubblica amministrazione, su esempio di ciò che furono in le americane “affermative action”, politiche già applicate in Gran Bretagna. "L’Emilia Romagna già applica in parte queste possibilità, ma anche molte grandi aziende estere hanno compreso che i migranti possono essere un volano per l’economia nonché referenti privilegiati per dialogare e creare partnership commerciali con i paesi di origine anche nel settore privato", aveva scritto sul suo sito qualche mese fa. Ora le parole della Kyenge sono legge. Le affermative action a cui si riferisce il ministro sono delle misure di tutela per le minoranze. Quote di impiego bloccate per chi appartiene ad una minoranza. In un momento di crisi come quello che l'Italia sta attraversando, e con una disoccupazione galoppante pensare a dare un posto fisso agli immigrati lasciando indietro gli italiani potrebbe scatenare una bufera senza precedenti.

2 commenti:

Nessie ha detto...

Ottimo il commento grassettato! E' la verità raccontata con semplicità.

Eleonora ha detto...

Si, Nessie, semplice e spiazzante. E' proprio così, proprio come scritto nel commento.