lunedì 19 agosto 2013

Ancora una provocazione

Alcuni commenti: "in Australia (un continente con 23 milioni di persone) hanno regole ferree per l'immigrazione - la Bossi-Fini andrebbe rivista si', ma in senso piu' restrittivo

"Faccio notare che gli italiani che vanno all'estero a cercare un lavoro lo fanno (e lo hanno sempre fatto) con il consenso del paese che li accoglie e non introducendosi clandestinamente! Finiamola con il parallelismo emigrazione italiana e nuovi ingressi nel nostro paese..."

"Quando la Madame dice "NOI"...a chi si riferisce?"

"Sono una persona orgogliosamente di sinistra. Ma non condivido da sempre, non da oggi, l'atteggiamento assolutamente ideologico con il quale una parte della sinistra (non tutta) si pone davanti al fenomeno di un'immigrazione di massa incontrollata. Innanzitutto, è ovvio che non sia possibile, per un Paese come il nostro, assorbire flussi incontrollati. Non ne abbiamo i mezzi, punto. In secondo luogo, deve finire l'atteggiamento infantile di chi fa risalire i problemi dei paesi poveri esclusivamente all'Occidente cattivo. La responsabilità va data alle classi dirigenti di quei paesi, classi dirigenti inette e corrotte. Infine, rivendico il pensiero di Antonio Gramsci: l'immigrazione è il frutto malato di un sistema economico che non permette a tutti di vivere in maniera decorosa. Valeva per gli italiani 50 o 100 anni fa, vale per tanti poveri disgraziati di tutto il mondo oggi. Ed io sono di sinistra perché quel sistema lo vorrei cambiare."
 
"Voto centro sinistra, ma gli argomenti di questo ministro non li approvo e dimostrano che non conosce la società italiana. Basta lassismo, un paese serio deve avere regole ferree per l'immigrazione, sta arrivando solo manovalanza per la delinquenza e per la mafia o persone che poi vengono sfruttate da opportunisti senza scrupoli. I costi poi di tutta questa gente gravano sul nostro asfittico debito pubblico rendendoci sempre più poveri e rendendoci tutti più insicuri. Più severità e non buonismo peloso come oggi accade."

Kyenge: «Aperture tra i partiti per una riforma della Bossi-Fini». A Reggio Calabria: «Credo che questa legge vada rivista». E Gasparri: «Ci sono tanti modi per far cadere un governo...»

«Sulla rivisitazione della legge Bossi-Fini ci sono diverse aperture da parte di diversi gruppi politici per andare verso una riforma». Lo ha detto il ministro Cecile Kyenge a margine di un'iniziativa a Reggio Calabria. «Credo che questa legge vada rivista perché noi dobbiamo avere un approccio basato sulla persona».

ALLO STESSO TAVOLO - «Il percorso - ha aggiunto riferendosi alla chiusure prospettate dalla Prestigiacomo - si fa anche con chi la pensa diversamente e quindi ci sarà la possibilità di sedersi tutti allo stesso tavolo dove ognuno di noi può dire la sua e dove, come per il percorso che è stato avviato per la cittadinanza che felicemente sta andando avanti mettendo a confronto tutte le opinioni e tutte le forze politiche. Lo stesso - ha concluso la Kyenge - si deve fare con la legge Bossi-Fini».

«SALVINI? NON CI PENSO» - I giornalisti hanno poi sollecitato una replica del ministro alle parole con cui il vicesegretario della Lega Nord, Matteo Salvini, domenica l'aveva invitata ad andare a fare il ministro in Egitto. «Sicuramente Salvini in questo momento non è nei miei pensieri» ha tagliato corto il ministro.

CRITICHE DA DESTRA - Da destra però arrivano nuovi attacchi alla Kyenge. Con Gasparri del Pdl che sottolinea: «Ci sono molti modi per far cadere un governo. Tra questi anche eventuali irresponsabili tentativi di rendere più lassista la legislazione in materia di immigrazione. La Kyenge continua a seminare demagogia andando peraltro fuori dai suoi limitatissimi compiti. Eviti di contribuire alla confusione». Il vicepresidente del Senato accusa poi il ministro dell'Integrazione di parlare senza far seguire i fatti: «Spero che, come Sartori, si possa criticare un ministro il cui operato è per fortuna nullo, ma i cui annunci impropri sono negativi. Dobbiamo rafforzare il controllo delle frontiere per respingere i clandestini e esigere il coinvolgimento internazionale per i profughi. Il resto è pericolosa demagogia e questo vale anche per la cittadinanza».

2 commenti:

Nico ha detto...

E allora a "destra" si dessero da fare! Basta chiacchiere! Questa donna va fermata. Pensavamo che con Riccardi si fosse toccato il fondo, e invece quello era solo l'antipasto. Un ministero inutile all'Italia, anzi: dannoso. La storia di Capo Rizzuto mi ha fatto bollire il sangue. E intanto questi arrivano e arrivano e arrivano, e noi ce li andiamo pure a prendere in mare.
Non si dice: "Al nemico che fugge, ponti d'oro"? Ecco: l'Italia i ponti d'oro verso se stessa li fa al nemico che la invade. Popolo di imbecilli

Eleonora ha detto...

Vero. Pensavo che riccardi fosse il massimo della stupidità e del becero mondialismo e invece c'è addirittura di peggio. E la destra? Eh, invece che darsi da fare come dovrebbe, dorme.

E tanto ci troviamo a dire sempre le stesse cose; la soluzione migliore? Rifocillarli e nel caso, curarli in mare e rimandarli a casa. Più semplice e meno dispendioso di così?