venerdì 16 agosto 2013

Le vittime di Tito secondo il vice di Marino...

A volte ricordiamo vittime che nemmeno sono italiane e le si commemora con tutti gli onori e altre volte, invece, si preferisce dimenticare... ma magari non è stato Tito a fare quei massacri o forse le vittime non erano italiane... o per certa gente ci sono vittime di serie a e vittime di serie b... come gli italiani, o sono di serie a o sono di serie b.

Bufera sul vice di Marino: basta ricordare le foibe. Prima la dichiarazione choc, poi la retromarcia. Storace: "Si dimetta" di Luisa De Montis

I martiri delle foibe non possono riposare in pace. Nel 2013 continuano a dividere e la memoria condivisa è un sogno ancora di là da venire. E c'è anche chi li vuole dimenticare, chiudendoli nei cassetti della storia scomoda. L'ultimo attacco alla commemorazione dei massacri titini arriva dal Campidoglio. La denuncia parte da Francesco Storace e colpisce direttamente il vicesindaco della Capitale, Luigi Nieri. "La nostra memoria è la Resistenza, altre città ricorderanno le foibe". E' questo il proposito del braccio destro di Marino. Alla semplicissima domanda con la quale Ernesto Menicucci gli chiedeva: "Continuerete a portare i ragazzi alle foibe?", il degno vicesindaco di Marino ha risposto da par suo - scrive Storace -. Ha preso fiato, si è affacciato alla finestra che dà sui Fori, ha incassato l’ultimo raggio di sole sulla nuca, e ha sparato come se avesse in bocca una mitragliatrice: "Roma è medaglia d’oro della Resistenza, ha subito il fascismo e il nazismo, la deportazione  del ghetto. È quella la nostra memoria. Altre città ricorderanno le foibe". Non solo, Storace chiede la testa di Nieri: "Dimettiti subito, Nieri, o almeno vergognati. Con quelle parole (altre città ricorderanno le foibe) hai offeso una comunità intera, lo Stato e la tua regione". Il dissenso nei confrotni della dichiarazione choc del vicesindaco si alzato in tutto il centrodestra. "È assurdo pensare che la storia di Roma possa venir catalogata con orrori di serie A e di serie B. È ancora più assurdo che questo sia il pensiero del vicesindaco, Luigi Nieri, che considera il Giorno del Ricordo come una  celebrazione di destra e quindi meno rappresentativa della storia della città. I martiri delle foibe istriane e l’esodo delle popolazioni giuliano-dalmate devono essere una celebrazione di tutto il popolo italiano", ha attaccato l'ex sindaco Gianni Alemanno.  Nieri non ci sta e rispedisce le accuse al mittente e fa retromarcia: "Basta strumentalizzazioni e polemiche sterili sul tema della memoria. Giunta ha approvato atto chiarissimo", ha scritto su Twitter. "La storia della nostra città, come tutti sanno, è segnata dall’occupazione nazifascista. Una parte significativa degli eventiattraverseranno i luoghi di una tragedia che ha lasciato segni profondi. Ma Roma Capitale è impegnata anche a tenere vivo il  ricordo di episodi drammatici accaduti in altri luoghi del nostro Paese che è doveroso conservare, nell’interesse della collettività, compresa la tragedia delle Foibe".

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