mercoledì 22 giugno 2011
Infinitamente imbecilli e in ordine sparso
MILANO - In Libia è necessaria una «sospensione umanitaria immediata delle ostilità» per consentire la creazione di corridoi umanitari in grado di aiutare la popolazione. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, nella sua audizione in commissione alla camera sul Consiglio europeo che si aprirà giovedì a Bruxelles.
CESSATE IL FUOCO - La «priorità», ha precisato Frattini resta il cessate il fuoco che rimane «in primo piano nella strategia politica dei negoziati», ma attualmente, per il ministro, è «fondamentale la cessazione umanitaria delle azioni armate per consentire aiuti immediati». Un immediato blocco delle ostilità, ha sottolineato il titolare della Farnesina «che consentirebbe di evitare quello che il Consiglio nazionale transitorio teme: la consolidazione della spartizione in due della Libia. Ma permetterebbe anche e soprattutto l'accesso a località della Libia isolate nelle quali la situazione umanitaria è drammatica, come la periferia di Misurata e la stessa Tripoli». «Se, come l'Italia auspica, ha spiegato il ministro in vista del consiglio europeo di giovedì, questa sarà indicata come una soluzione praticabile, si tratterà di un primo passo per consentire di venire incontro a esigenze umanitarie gravissime».
LA REPLICA DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA - Ma la proposta italiana non piace agli Alleati. «La Francia è infatti contraria ad una pausa nelle operazioni militari in Libia» fa sapere il ministero francese degli Esteri. Anche Downing Street per bocca del portavoce del primo ministro britannico David Cameron ha ribadito che la coalizione internazionale non deve fermare, seppur temporaneamente, le operazioni militari ma che continuerà a «intensificare le azioni sulla Libia» nonostante l'appello del ministro degli Esteri italiano.
IL MESSAGGIO DI RASMUSSEN - «La Nato continuerà» le operazioni militari in Libia ha confermato nel frattempo il segretario generale dell'Alleanza Anders Fogh Rasmussen nel suo messaggio video settimanale, ma la dichiarazione - fa sapere la Nato - non è una risposta alle parole del ministro Frattini. «Sono commenti contenuti nel blog regolare che il segretario generale tiene per aggiornare i cittadini sui progressi della missione in Libia» ha chiarito la portavoce della Nato, Oana Lungescu. Nel suo blog, in un video messaggio, Rasmussen afferma che le operazioni militari in Libia continueranno perchè «se le interrompessimo un numero infinito di civili perderebbero la loro vita». A proposito delle notizie sulle vittime civili provocate in questi ultimi giorni, Rasmussen ha aggiunto: «Mi rammarico profondamente della perdita di tutte le vite umane in questo conflitto. Ma non dovete dimenticare che è il regime di Gheddafi che ha cominciato il conflitto attaccando il suo popolo, non la Nato». Con il titolare della Farnesina, la Nato «condivide la grande preoccupazione per ridurre al minimo il rischio di perdita di vite umane tra i civili», ha ribadito Oana Lungescu. «Altro punto che ci trova completamente d'accordo, è l'urgenza di costruire una soluzione politica in Libia, il più presto possibile».
FARNESINA - Successivamente alle critiche degli Alleati il ministero degli Esteri ha ridimensionato la portata delle dichiarazioni di Frattini. «Non c'è nessuna proposta specifica italiana, ma solo un'ipotesi di lavoro» ha dichiarato il portavoce della Farnesina Maurizio Massari.
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