domenica 5 giugno 2011
Come era ovvio...
Milano - "Per l’accoglienza dei profughi in arrivo dalla Libia Milano farà la sua parte". Il neo sindaco Giuliano Pisapia getta la maschera e, a margine della festa multietnica Living Together, apre all'accoglienza degli immigrati che il Viminale dovrà smistare puntando il dito contro il governatore Roberto Formigoni e accusandolo di non aver fatto abbastanza.
Alcuni giorni fa Rocco Pinto, sindaco di Pieve Emanuele, comune alle porte del capoluogo lombardo, aveva minacciato le dimissioni se entro il 10 giugno non saranno smistati nelle altre cittadine della Lombardia i circa 400 profughi arrivati a metà maggio. A pochi giorni di insediamento, Pisapia ha subito voluto dare un forte segno di discontinuità rispetto alla passata amministrazione di centrodestra assicurando che la città farà la sua parte in accordo con i sindaci dei comuni della Provincia e anche con la Regione Lombardia. Il primo cittadino di Milano se l'è poi presa con Formigoni perché "non ha preso in mano la questione" finora. Una stoccata che al governatorelombardonon è affatto piaciuta. "Primo scivolone del sindaco Pisapia" è stato il commento secco di Formigoni che ha prontamente smentito la ricostruzione fatta dal numero uno di Palazzo Marino. "La realtà è che come previsto nell’intesa tra Stato e Regioni il responsabile della Protezione civile, prefetto Gabrielli, ha scelto tra le fila dei funzionari dello Stato un commissario attuatore con pieni poteri che per Regione Lombardia lavora d’intesa con i prefetti - ha spiegato il presidente della Regione - lui sia la Regione, sia le Province, sia i diversi Comuni, hanno offerto finora piena collaborazione".
Per tutta la campagna elettorale lo slogan dell'accoglienza è stato un refrain tanto caro a Pisapia. Slogan che è stato ribadito fermamente anche ieri: "Milano deve tornare ad essere la città dell’accoglienza". Non a caso nel giorno della vittoria schiacciante ai ballottaggi, il leader del Sel Nichi Vendola aveva invitato tutti i milanesi ad abbracciare i "fratelli musulmani e rom". Dopo la replica di Formigoni, anche dallo staff del sindaco hanno fatto sapere che ci vuole un impegno maggiore a portare i profughi a Milano: "A noi risulta che la Regione Lombardia sia l’unica in Italia che fin dall’inizio dell’emergenza profughi ha abdicato al ruolo di regia politica della gestione di questa emergenza. Cosa che sarebbe necessaria per gestire in modo equilibrato sul territorio i flussi di profughi in base alla ripartizione prevista dall’accordo Stato Regioni". In realtà, anche lo staff di Pisapia sembra prendere una grossa cantonata. La Regione Lombardia non è, infatti, l’unica ad aver scelto la soluzione del soggetto attuatore di governo e siamo pronti a fornire allo staff di Pisapia i nomi delle altre Regioni. "E' offensivo parlare di unica Regione perché l’intesa Stato-Regioni prevede la soluzione adottata da noi - ha ribattuto nuovamente Formigoni - sapiamo che il sindaco Pisapia si è appena insediato, ma gli consigliamo di documentarsi prima di parlare la prossima volta".
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2 commenti:
Sempre su Milano, ti segnalo questo articolo (stranamente di Repubblica), che racconta come la delinquenza magrebina ha ripreso possesso di Via Padova, ad appena due settimane dalla vittoria di Pisapia
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E quando lo stato interviene a fare i repulisti, allora lo stato è fascista e viene giù il mondo a protestare... poi, se lo stato non si smuove, ecco che la colpa ricade solo sullo stato. Bhe, facciano vedere il caos che hanno in casa a quegli imbecilli dei tettamanzi e amichetti vari.
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