giovedì 2 giugno 2011

Gli zombie a volte tornano...

Torna lo zombie e proprio il 2 giugno, dicono che oggi sia la festa della repubblica, lui che la repubblica italiana l'ha rovinata per sempre con l'ingresso dell'euro e nell'unione europea...


Se si tratta di suggestione, speranza o presagio lo dirà solo il tempo. Di certo però ci sono due cose. La prima è il ritorno sulle scene dell’ex premier Romano Prodi, sempre più presente nelle piazze e sui palchi della politica nazionale. La seconda è il sogno che i prodiani doc, praticamente una famiglia allargata di amici e collaboratori, coltivano ormai apertamente: Romano Prodi candidato per la prossima Presidenza della Repubblica. «Sarebbe soltanto un bene per il Paese», dicono all’unisono i fedelissimi dell’ex premier, sperando che il tempo e l’affetto dei sostenitori spingano il Professore a riaprire una porta chiusa qualche anno fa. Basta ripercorrere i passi fatti dall’ex premier negli ultimi mesi per rendersi conto che quella di Prodi, ciclista esperto, è una lenta ma costante pedalata verso il gruppo di testa.

La prima tappa, lo scorso 13 febbraio, a Milano. Il Professore arriva a sorpresa alla marcia per difendere la dignità delle donne dopo gli scandali a sfondo sessuale che hanno coinvolto Silvio Berlusconi. «Un grande segnale al risveglio dell’Italia», sussurra lui, stretto tra le sostenitrici che lo applaudono. Un paio di settimane dopo, in un’intervista a Famiglia Cristiana, decide di raccontare senza falsi pudori come stanno le cose: «Ormai non posso nemmeno scendere in strada. La gente mi riconosce e mi chiede: "Torna, torna"». Le altre tappe sono cronaca recente: l’acclamazione in piazza Maggiore al comizio finale di Virginio Merola, la festa dopo i ballottaggi al Pantheon di Roma con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e il ricevimento al Quirinale in vista del 2 giugno. Durante il quale l’ex premier, con l’inseparabile moglie Flavia, avrebbe anche parlato cordialmente con il ministro Giulio Tremonti. L’ex premier, al Pantheon, ha ribadito la linea: «Non ritorno in campo, mantengo la decisione».

Ma tra i fedelissimi la speranza di un ripensamento brilla come mai negli ultimi anni. «Il Professore ha superato le ritrosie ed è tornato perché la gente glielo chiedeva con troppa insistenza per deluderla — spiega Sandra Zampa, Democratica e braccio destro di Prodi — ha dato un segnale per dire che nell’emergenza in cui versa il Paese lui c’è». Un segnale che anticipa una possibile corsa verso il Quirinale? «Non credo gli interessi, ma il Paese potrebbe trovare difficilmente una personalità più adeguata. Come diceva la madre di Forrest Gump: "la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita"», conclude sibillina la deputata Pd. Il consigliere-pivot Angelo Rovati è anche più chiaro. «Come elettore del Pd sono felicissimo di rivedere Romano in piazza — dice Rovati — lui è una risorsa per il Paese come ce ne sono pochi». Anche in vista della successione a Giorgio Napolitano, come suggerisce l’altro amico ex cestista, Renato Villalta. «Romano è l’unico che sa quello che vuol fare, a me non ne ha parlato — racconta l’ex giocatore Virtus — ma lo vedrei benissimo al Quirinale, una persona come lui farebbe del bene all’Italia». Speranze condivise da Gianni Pecci, storico inventore del pullman del ’96. «Dopo l’uscita di scena è passato tempo e credo ci siano le condizioni per cui il Professore possa avere il ruolo che gli spetta per la sua storia — rivendica Pecci —: è assolutamente auspicabile un Presidente della Repubblica come Romano Prodi».

Francesco Rosano

3 commenti:

Io Leggo Solo Feltri ha detto...

Leggete qui

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Con le vostre leggi democratiche, vi invaderemo.

Con le nostre leggi religiose, vi domineremo

Maria Luisa ha detto...

chiamate Van Helsing!

Maria Luisa

Eleonora ha detto...

Muauauau, povero Van Hellsing, non riuscirebbe a farlo sparire una volta per tutte.