sabato 4 maggio 2013

Contrordine compagni!


Dopo la polemica arriva la rettifica. Sempre attraverso la tanto contestata rete. Laura Boldrini ha cambiato idea: nessun giro di vite al mondo del web. E nessuna anarchia. A ventiquattro ore di distanza dall'intervista rilasciata a Repubblica il presidente della Camera torna a parlare delle minacce ricevute via internet. "Grazie per la solidarietà. Mai parlato di anarchia o nuova legge per web. Obiettivo è arginare la violenza contro le donne, anche in rete", ha cinguettato su Twitter. Poco dopo su Facebook arriva una precisazione più corposa: "Vorrei ringraziare tutte e tutti per i tanti attestati di solidarietà arrivati da parte di cittadini, associazioni, esponenti politici, sindacali, religiosi e rappresentanti istituzionali. Desidero anche ribadire il senso dell’intervista con Concita De Gregorio, uscita ieri su Repubblica, in merito alle diffamazioni, alle minacce, alle intimidazioni che mi riguardano diffuse attraverso il web. Nell’intervista non parlo mai né di anarchia, né di censura, né della necessità di una nuova legge". "Anzi, proprio perchè credo nel potenziale partecipativo e democratico della rete - prosegue la presidente della Camera -, ho voluto attivare ed utilizzo quotidianamente, da presidente della Camera, una pagina Facebook ed un profilo Twitter, che considero strumenti utili al confronto e al dialogo. Ci tengo, anche con questi mezzi, ad accorciare le distanze tra le istituzioni ed i cittadini. Ma le minacce, gli insulti, le intimidazioni, la violenza non sono mai accettabili, nè dentro il web nè fuori. Nell’intervista, dunque, intendevo aprire un confronto sulla violenza contro le donne, che si manifesta anche attraverso internet. Un raffronto può servire. La pedopornografia, in rete, viene seguita e perseguita con attenzione e preoccupazione. Quello che di sconcio accade contro le donne viene, invece, spesso sottovalutato e ridotto a goliardata machista. È un problema che deve riguardare tutti, non solo noi donne. L’obiettivo è arginare la violenza. Sono certa che saprà condividerlo anche chi ha giustamente a cuore la libertà della rete". Le dichiarazioni pubblicate dal giornale di Ezio Mauro avevano scatenato un pioggia bipartisan di dichiarazioni di solidarietà nei confronti dell'esponente di Sel, ma anche molte critiche per l'ipotesi - ieri ventilata e oggi smentita - di regolamentare il far west di insulti e minacce che spesso esplode in rete.

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