mercoledì 19 settembre 2012

Dalle vignette agli appelli di Obama il buono

Un commento: "Comunque la si pensi sull'argomento, bisogna prendere atto che qualcosa sta cambiando nell'Europa del "politically correct". Quella che si è imposta, senza esserne richiesta, pesanti autocensure nella celebrazioni delle proprie ricorrenze religiose. Nelle scuole e per le strade. Non sarà, infatti, passata inosservata la progressiva spersonalizzazione laicistica delle luminarie natalizie: via le stelle comete ed ogni altro motivo che potesse, anche lontanamente, riportare connotazione vagamente cristiane. Tutto ciò in nome della multiculturalità e del rispetto delle altrui credenze religiose. Che nel contempo si sono fatte sempre più aggressive (vista anche l'arrendevolezza dei paesi ospitanti) con la pretesa di erigere luoghi di culto in assenza di una qualsiasi reciprocità nei paesi di provenienza di questi individui. Persino nel campo giudiziario si è assistito ad una inconcepibile resa dell'occidente con il consenso, in alcune nazioni, alla coesistenza di un doppio diritto. Tutto pare lecito e concesso a questi individui, anche il crimine, nel nome della tolleranza e dell'integrazione. Evidentemente, ora, qualcuno sta dicendo basta a questo andazzo con l'evidente intenzione di imporre un'inversione di tendenza. A costo di uno scontro frontale che, voluto o no dall'occidente progressista, sarà a questo punto inevitabile."


Si teme un nuovo terremoto politico e istituzionale. L'Eliseo è convinto che i musulmani non la prenderanno con filosofia. Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha deciso, infatti, didedicare l'apertura dell'edizione di oggi alle manifestazioni in corso da una settimana nei Paesi islamici, pubblicando alcune vignette che mostrano il profeta Maometto in pose osè. "Siamo in un paese in cui è garantita anche la libertà di caricatura e se qualcuno si sente offeso può rivolgersi ai tribunali", ha commentato alla radio Rtl il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault. L’accesso al sito internet della rivista è bloccato dalle prime ore di questa mattina. "Il sito del nostro giornale è stato piratato", ha annunciato la redazione del settimanale. Una delle immagini incriminate, pubblicate in quarta di copertina, mostra un rabbino che spinge un imam in sedia a rotelle ed è intitolata "Intoccabili 2: guai a chi ride!". La tradizionale rubrica del giornale "Le copertine che vi siete persi" mostra, inoltre, alcuni disegni di Maometto nudo. Il Consiglio francese per il culto musulmano si è detto "profondamente scioccato" per la pubblicazione di questi disegni e ha invitato "tutti i musulmani in Francia a non cedere alla provocazione". Il direttore della pubblicazione di Charlie Hebdo, il disegnatore che si firma Charb, ieri ha ammesso ai microfoni di Rtl che le nuove caricature potevano suscitare polemiche. Ma il giornalista si è giustificato spiegando che "se iniziamo a porci la domanda se abbiamo o meno il diritto di disegnare Maometto, se sia pericoloso o meno farlo, la domanda successiva sarà, possiamo rappresentare dei musulmani nel giornale? E poi sarà se possiamo rappresentare degli esseri umani nel giornale, e alla fine non rappresenteremo più nulla e il gruppo di estremisti che si agitano nel mondo e in Francia avrà vinto".

In Francia la tensione resta alta. L'Eliseo ha fatto sapere che chiuderà le ambasciate e le scuole in una ventina di Paesi nel timore di reazioni alla pubblicazione di vignette su Maometto del settimanale satirico. Proprio questa mattina il ministro degli Esteri Laurent Fabius ha spiegato che la misura riguarderà "tutti quei Paesi in cui questo potrebbe causare problemi". Il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby si è già lamentato per la campagna satirica di Charlie Hebdo. "Prima il film che ha provocato reazioni violente, ora le vignette su Maometto. Queste cose devono finire", ha commentato Nabil el Araby spiegando che da una settimana sono in corso contatti per arrivare ad un accordo internazionale per proibire la blasfemia e l’attacco ai simboli religiosi.

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Nel frattempo, da bravo nobel per la pace, portatore di democrazia a suon di bombe (altrui), il "politically correct" Obama, chiede ai musulmani (in ginocchio?) di collaborare per la "sicurezza"...

4 commenti:

Massimo ha detto...

Vignette, barzellette e calunnie contro Benedetto XVI. Se si pensa che la chiesa cattolica debba far buon viso alla libera espressione di critica, anche pesante, altrettanto dicasi per l'islam. Male fanno coloro che all'annuncio di nuove vignette o film o altro del genere, cominciano a tremare ed a chiedere "responsabilità". L'unica responsabilità è nel difendere il diritto alla satira. Anche su Maometto e l'islam.

Eleonora ha detto...

Massimo, siamo sempre al due pesi e due misure. I cattolici tacciono su qualsiasi sopruso fatto ai loro danni e gli islamici si scatenano per qualunque stronzata. Questo già di per se farebbe capire che l'islam non è mai stata una religione ma una sorta di paravento alla sua natura violenta. Appunto, la paura fa novanta e allora ai maomettani gli si concede tutto... anche la nostra autocensura.

Poi che c'è da condannare l'america per la sua sete di potere, è un altro discorso.

Eleonora ha detto...

Eccone un altro di idiota... chissà se pensa la stessa cosa per quanto riguarda i cattolici massacrati dall'islam giornalmente:

Giulio Terzi: “Le religioni sono una cosa fondamentale, importante per la coscienza di molti miliardi di individui e nessuno deve permettersi di dileggiarle o di scherzare su questi valori“.

Nessie ha detto...

Intanto ricordo a quelli che invocano ad ogni costo "la libertà d'espressione" (che è giusta, ma che non deve sconfinare nella libertà di provocazione) che la Francia ha una legge severissima sui reati d'opinione, un vera mordacchia voluta da innominabili lobby che si chiama Gayssot-Fabius e l'Italia ha la legge Mancino con la quale si va in galera e che ha colpito anche Oriana Fallaci, la quale per sua fortuna è morta. Nel qual caso, sarebbe incappata nelle sue maglie. Mi piacerebbe che quelli che si divertono a fare vignette, se ne ricordassero di tanto in tanto e ci facessero magari qualche satira sopra. Ma dubito che lo faranno.