giovedì 27 settembre 2012

Disturbi della personalità


Il premier Mario Monti non si candiderà alle prossime elezioni, come ha sempre assicurato, ma si dice pronto a servire ancora il Paese qualora fosse necessario. Monti ricorda infatti - intervenendo al Council on Foreign Relations di New York, che si tiene a margine dei lavori della 67esima Assemblea generale delle Nazioni Unite - di essere stato nominato senatore a vita, quindi di non poter partecipare alle elezioni, ma non esclude di tornare «al servizio del Paese».

CIRCOSTANZE PARTICOLARI - Monti ha spiegato: «Nel caso di circostanze particolari, che spero non si verificheranno, potrebbero chiedermi di tornare. Potrei considerare questa ipotesi, ma spero di no». Se il Paese ne avesse bisogno sarebbe pronto a dare il suo contributo, ha poi ancora specificato alla domanda dell'intervistatore a questo proposito: «Se richiesto dalle forze politiche sono disponibile a un secondo mandato». Però questo non sarebbe normale: «Prima di tutto, dopo le elezioni i partiti dovrebbero essere capaci di presentare come primo ministro uno dei loro membri, e non me. Poi, se mi venisse posta la questione, esaminerei la situazione».

LA LEGGE ELETTORALE - Il rischio è di andare a votare ancora con la vecchia legge elettorale, ma l'esecutivo di Monti su questo non ha fretta: «Questo governo non si è impegnato sulla riforma elettorale perchè era stato chiamato per salvare il Paese». Ci stanno, però, lavorando le forze politiche e, «con una figura chiave come il presidente Giorgio Napolitano, confido che venga approvato in tempi non troppo lunghi», ha concluso il premier.

BERLUSCONI - Ancora una volta, poi, Monti ha toccato l'argomento Berlusconi: «Lui non è partito per un'isola deserta. È in Italia, è sempre il presidente del partito maggiore del Parlamento, il suo impegno politico è una cosa che dovrà decidere lui stesso», ha ribadito. Ma anche Berlusconi a sua volta parla dell'ipotesi di un Monti bis. «Ci devono ancora essere le elezioni» ha dichiarato a margine della presentazione del libro di Renato Brunetta. Commenta l'ipotesi anche il segretario del Pd Pierluigi Berani: «In tutta Europa - afferma - si fanno le elezioni per decidere quale partito o quale maggioranza deve governare».

L'EUROZONA - Gli investitori americani hanno poi chiesto informazioni sulla situazione dell'euro, e il primo ministro li ha rassicurati: «come valuta non ha sofferto la crisi, ed è molto importante». Inoltre, ad avviso di Monti, l'Eurozona non perderà pezzi, a partire dalla Grecia: «Non credo succederà, perché c'è l'idea di irreversibilità». E allora Atene, ma anche la Spagna e l'Italia, potrebbero essere da salvare con l'aiuto del Fondo di stabilità, che «dovrebbe coinvolgere anche il sistema bancario - evidenzia Monti, ritenendo che se ne parlerà a breve - Ci sono cose che non vengono discusse per un giorno o per un anno ma poi tornano».

L'ITALIA, IL FUMO E L'EVASIONE - L'evasione fiscale è uno dei nemici da abbattere perché l'Italia possa ripartire. E il premier lo spiega agli americani con un esempio pratico: «Molti ritengono che sia difficile fare rispettare le leggi agli italiani. Ma venite in Italia, andate in un qualsiasi luogo pubblico, e vedrete che il semplice divieto di fumare viene rispettato dal cento per cento degli italiani. Mi piacerebbe che la stessa cosa valesse per il pagamento delle tasse... Stiamo cercando di rallentare l'aumento del debito attraverso politiche rigorose sul deficit e attraverso un piano di privatizzazioni: c'è un grande potenziale di crescita non ancora sfruttato».

2 commenti:

Massimo ha detto...

Probabilmente quelli di Goldman Sachs hanno caricato di nuovo il loro robottino ...

Eleonora ha detto...

Si.