giovedì 6 settembre 2012

Comandamento 1: NON parlare male della germania


Nel Parlamento italiano, e «persino» nell'Udc e nel Pdl, il presidente del Consiglio, Mario Monti, avverte «un tasso di insofferenza» che «ribolle» verso «la Germania e il Governo tedesco». Monti, parlando al Bureau del Ppe di Fiesole, invita a non dire più che «certi sacrifici» sono imposti «perché ce lo chiede l'Europa». In una fase di tanto facile scatto dei risentimenti, localismi e populismi, è il messaggio del premier «ci manca solo che i governanti nazionali cavalchino l'onda anti-Bruxelles dopo aver partecipato, magari distrattamente, alle decisioni prese proprio a Bruxelles».

GOVERNO - Il premier, nel suo intervento, ha parlato della Germania, ma anche dell'Italia e dei sacrifici del Paese. «Abbiamo dovuto imporre agli italiani sacrifici pesantissimi» che tuttavia «sono stati compresi e supportati in modo ammirevole». Poi un accenno all'attuale governo: «la crisi dell'eurozona - ha spiegato il presidente del consiglio - ha determinato evidentemente un molto maggiore ruolo, nella gestione dell'emergenza, di persone considerate non politiche, tecniche e chi vi parla ne è espressione. Io avevo cercato - ha ricordato il Professore alla platea di Fiesole - di far venire un po' di politici nel mio governo ma i partiti di rispettiva appartenenza hanno preferito tenere le distanze». Detto questo, Monti riconosce che «abbiamo lavorato ugualmente bene e sono molto grato ai partiti italiani, in particolare ai tre principali gruppi che hanno consentito questa strana maggioranza, ma molto solida e altamente responsabile, che ha consentito di fare cose molto pesanti per tenere l'Italia nel cuore e non ai margini dell'Europa».

1 commenti:

Massimo ha detto...

Ridicolo (eufemismo). E ancor di più chi ne preconizza il bis o l'ingresso al Quirinale.