domenica 30 settembre 2012

I soldi degli italiani


Leggendo questo assurdo resoconto di un manipolo di “fanatici dell’integrazione”, scopriamo che i sedicenti profughi, per stessa ammissione dei loro sponsors, non otterranno lo status di rifugiati, perchè non ve ne sono le condizioni, ovvero, tradotto in Italiano, non sono Libici ma provengono da paesi non in guerra e dove non sono perseguitati. In breve: sono clandestini. Il problema è che per giungere a questa conclusione ci sono voluti, e forse non basterà, oltre quindici mesi. Tenendo conto che ognuno di questi sfaticati che passa le giornate al Ritz (e questi xenofili sgallettati si chiedono anche, come mai non partecipano alle iniziativa messe in campo dai volontari e rimangono quasi esclusivamente all’interno dell’hotel, sono serviti e riveriti a gratis..) ci costa 45€, basta fare i conti per arrivare alla vergognosa cifra di circa 1 miliardo di Euro.

Questi soldi vengono esattamente dall’aumento delle accise sulla benzina, deciso per la fasulla e criminale, oltreché indotta, “emergenza profughi”. E questi soldi potevano ad esempio essere utilizzati per aumentare le pensioni minime di 150€ al mese, a ben 500mila pensionati ultraottantenni. Invece vanno a Nigeriani, Ghanesi e altri giovani Africani. Ah, dimenticavo: vanno anche ai proprietari degli hotel e alle associazioni che gestiscono “l’emergenza”. Vero ministro Riccardi? C’è qualche magistrato in Italia, che ha voglia di indagare su questo sperpero di denaro? Che ha voglia di dirci perché un ministro gestisca al tempo stesso un’associazione pseudo-caritatevole e il flusso di individui che ne determinano gli incassi?

L’accoglienza dei profughi all’hotel Ritz di Banchette è stato, in pratica, un fallimento dell’integrazione. E’ questo il succo della conferenza stampa che i volontari che lavorano con l’ottantina di persone ospitate nell’ex albergo banchettese (il gruppo informale di Quellidelritz) hanno tenuto ieri in Comune a Banchette, presenti il Sindaco Maurizio Cieol e l’assessore eporediese alla solidarietà Paolo Dallan. Per Giorgio Berutti, che ha assunto il ruolo di portavoce del gruppo, pur con tutti gli sforzi fatti dai volontari, non si hanno reali segni di integrazione di queste persone con le comunità locali. Pochissimi parlano italiano, nonostante i corsi di lingua, pochi partecipano alle iniziativa messe in campo dai volontari, molti rimangono quasi esclusivamente all’interno dell’hotel e alcuni hanno anche iniziato ad “arrangiarsi”. Una situazione che rischia di arrivare a un punto di “esplosione”, visto che questi “profughi” difficilmente otterranno lo status di rifugiati, perchè non ve ne sono le condizioni secondo la legislazione attuale, e il forte rischio e che vadano a ingrossare le fila dei clandestini. «E’ gente scappata dalla guerra in Libia – ha ricordato Berutti – e da quindici mesi sono in una situazione di attesa. Tutti hanno presentato domanda di rifugio, al momento solo una decina l’ha ottenuta. Altri hanno avuto un diniego e hanno presentato ricorso. Alla fine di dicembre, ricorsi a parte, dovrebbero tutti avere le risposte e al massimo un venti per cento sarà positiva. Gli altri avranno il foglio di via. Ma, anche volendo, come torneranno nei loro paesi d’origine, a nuoto?».

Basterebbe rispondere a tal Berutti che un volo low-cost sola “andata” costa meno di due giorni al Ritz. Un biglietto per uno, e addio. Ah, e di grazia, quanto prende il sig. Dallan di stipendio dai cittadini, per il suo presunto “lavoro” come “assessore alla solidarietà”? In Italia ci sono migliaia di Fiorito. A partire da Riccardi per arrivare fino ai tanti Dallan. Parassiti dei parassiti.

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