domenica 1 maggio 2011
Camusso show
MILANO - «Abbiamo ascoltato il presidente della Repubblica, credo abbia assolutamente ragione: i sindacati divisi sono sindacati più deboli». Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, lo dice al via della manifestazione per il Primo Maggio a Marsala. «Insistiamo a dire che le differenze ci sono e non si superano facendo finta che non ci siano ma dandosi nuove regole che permettano ai lavoratori di decidere», dice il leader della Cgil.
LO SCIOPERO - «I temi della crisi del paese sono tutti là, le ragioni del nostro sciopero rimangono tutte», sottolinea ancora la Camusso, che parla così dello sciopero generale proclamato dalla sua organizzazione sindacale per il 6 maggio prossimo. Le ragioni restano valide, dice, «vista la manovra finanziaria e le politiche che il governo si appresta a fare».
PRECARIATO E FISCO - «La prima riforma da fare in Italia - ha sottolineato il segretario della Cgil - è quella del fisco perché ci vuole equità e giustizia». Parole dure anche sul precariato, che la Camusso ha definito «il male insopportabile del nostro secolo». E sullo stato dell'istruzione in Italia: «Senza lo studio non ci può essere un futuro democratico - ha detto - e noi siamo di fianco ai precari della scuola perché lo studioo possa essere ancora il punto di unità del nostro Paese». Un'unità che, per la segretaria della Cigl, deve passare anche attraverso «il diritto all'istruzione e al lavoro ai ragazzi dell'altra parte del Mediterraneo che vengono in Italia alla ricerca di un futuro».
«ARTICOLO 1 BASE DEL FUTURO» - «La storia del nostro Paese è fondata sul lavoro e per questo l'articolo 1 della Costituzione non può essere cambiato - ha detto la leader della Cgil - è lo specchio della nostra storia ed è la base del nostro futuro». Camusso ha anche sottolineato che «bisogna cambiare un'agenda politica che scarica i problemi della crisi su lavoratori, pensionati, giovani». E ha aggiunto: «Se diciamo che non bisogna rassegnarsi, dobbiamo dire anche che cambiare è possibile».
SEGRETARIO UIL FISCHIATO - A Milano, qualche fischio ha accolto invece il segretario della Uil, Walter Galbusera, contestato dai manifestanti in piazza della Scala. «Vai a lavorare, vai a lavorare», e «il contratto nazionale non si tocca» hanno urlato dalla piazza mentre Galbusera ricordava l'importanza dell'unità dei sindacati nelle lotte per il lavoro.
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2 commenti:
Ma perchè lei e le altre ancelle dell'immigrazionismo non vanno direttamente a portare istruzione e democrazia all'altra parte del mediterraneo? Hanno paura di fare la fine di questa poveraccia qua?
http://www.newnotizie.it/2011/02/16/egitto-giornalista-cbs-violentata-durante-rivolta/
Il fatto è che donne come lei non le toccherebbe nemmeno un pazzo. Insomma, la colpa è sempre nostra (di noi opulenti occidental-imperialisti) se altrove non hanno nè lavoro e nè istruzione e come sempre, dobbiamo poi sobbarcarci i problemi del mondo. Ma la tizia con la faccia di cane, s'è mai chiesta perchè il terzomondo è definito tale? Perchè non hanno istruzione e non lavorano? Sarà mica colpa percaso dei grassi e ricchi governanti di quelle parti?
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