sabato 21 maggio 2011

L'indipendente Pisapia


A sinistra, in particolare negli ambienti più inclini a vedere trame oscure e complotti dappertutto, da decenni si fa sempre un gran parlare di «poteri forti». Per la sinistra, tra i suoi avversari, c’è sempre l’uomo dei poteri forti o «il candidato dei poteri forti» e, quando proprio non riescono a fare dei nomi, tirano in ballo quanto meno «l’influenza dei poteri forti». Dove, se abbiamo capito bene, con quell’espressione si intende l’insieme di gruppi di pressione economici, finanziari e mediatici interessati solo ai loro affari e perciò in grado di influenzare e condizionare la politica e le sue scelte. Bene. E allora cerchiamo di capire da che parte stanno questi fantomatici «poteri forti» nella travagliata vicenda elettorale milanese che stiamo vivendo.

Letizia Moratti è nata ricca - tutti lo sanno - e ha sposato un uomo ricchissimo, il più grande petroliere privato italiano, Gianmarco Moratti. E anche questo tutti lo sanno, niente di nascosto, tutto alla luce del sole. Giuliano Pisapia, invece, è semmai, benestante ma certo non ricchissimo: figlio di un grande avvocato e giurista, egli stesso avvocato ed ex parlamentare di Rifondazione comunista, la sua condizione patrimoniale non può certamente essere paragonata a quella della signora Moratti. Ma, conti in banca a parte, quanto a rapporti con i «poteri forti», come siamo messi? Siamo messi così: tra i primi ad appoggiarlo apertamente, dichiarando che «Pisapia sarebbe un ottimo sindaco di Milano», troviamo Paolo Mieli. Due volte direttore del Corriere della Sera, attuale presidente della Rcs Libri, uomo forte e braccio politico della Rcs MediaGroup (nel 2006, da direttore del Corriere, durante campagna per le elezioni politiche schierò apertamente il giornale con Prodi), uomo di fiducia e spesso amico personale - come lo fu di Gianni Agnelli - della maggior parte dei ricchi e potenti signori riuniti in quel salotto finanziario-mediatico che è la Rcs, nessuno rappresenta meglio di Mieli il legame, il raccordo fra potere mediatico, potere finanziario e potere politico.

E a proposito di Rcs, impossibile trascurare la presenza della docente di storia contemporanea all’università Statale di Milano Ada Gigli Marchetti, moglie di Piergaetano Marchetti, presidente del gruppo di via Solferino, nella lista civica più radical-chic che si possa immaginare, tutta docenti, intellettuali, architetti e galleristi, messa insieme «per Pisapia» da Emilia Bossi Moratti, detta Milly, moglie di Massimo, fratello di Gianmarco e presidente dell’Inter, e quindi cognata-avversaria - Milly contro Letizia - ma «petroliera» anche lei. E a proposito di Marchetti e Mieli, secondo voi con chi sta il Corriere?

E proprio l’altra sera il finanziere melomane Francesco Micheli ha riunito a cena a casa sua un bel giro di immobiliaristi democratici e architetti (quelli sono implicitamente democratici): ospite d’onore, Giuliano Pisapia. Ma è arrivato anche il sostegno entusiasta e pesantissimo di Guido Rossi: Manovratore Supremo della finanzia italiana e dei grandi affari; se si parla di «poteri forti», dopo la morte di Enrico Cuccia nessuno meglio di lui può dare loro un volto. Avvocato d’affari, giurista illustre, primo presidente della Consob, la Commissione per il controllo della Borsa, senatore del Pci dall’87 al ’92 dietro la solita foglia di fico degli indipendenti di sinistra, da una quarantina d’anni tira le fila di tutte le più importanti operazioni finanziarie e societarie italiane. Note o segrete. Anche lui - «Bisogna votarlo!» - si è apertamente schierato con Pisapia.

Per il quale, naturalmente era pure scontato l’appoggio del superbanchiere Alessandro Profumo, ex amministratore delegato di Unicredit, forte di una liquidazione fantastilionaria, uno che faceva file di ore per andare a votare Prodi alle primarie. Ma a questo elenco, infine, non poteva mancare Carlo De Benedetti, il miliardario nemico numero uno di Silvio Berlusconi. L’appoggio a Pisapia dell’Ingegnere è forte, esplicito e quasi sfacciato, a cominciare dallo schieramento spregiudicato dei suoi giornali, la Repubblica, l’Espresso e decine di quotidiani locali. Con l’aggiunta (l’aggravante?) di un dettaglio tutt’altro che trascurabile: Pisapia è uno degli avvocati di De Benedetti. L’elenco potrebbe continuare ma ci fermiamo qui, perché alla domanda «chi è il candidato sindaco di Milano appoggiato dai poteri forti interessati soprattutto ai loro affari?», siamo già in grado di rispondere: i poteri forti stanno con Giuliano Pisapia.

3 commenti:

samuela ha detto...

Beh, se pensi che le tv locali in Lombardia hanno dato notizia che ci sono autobus di sindaci dalla Calabria -regione a caso eh?- pronti a venire a Milano a sostenere la Moratti e uno si chiede il perchè....Puoi farti un'idea di come stiamo messi.

Nessie ha detto...

Scusa Samuela, d'accordo che Milano ai milanesi. E io non sono certo una meridionalista. Ma tra calabresi e mussulmani o rom, mi pare che un pochino di differenza ci sia rimasta ancora. L'avessimo avuta noi la fierezza dei calabri quando sono insorti a Rosarno contro i negri. E invece ce ne stiamo chiusi in casa lasciando le nostre città in mano a nigeriani, pakistani, zingari e quant'altro.

samuela ha detto...

Nessie Milano ai Milanesi è un'utopia che si perde in una passato che non è recuperabile, quindi la città non si rialzerà mai del tutto dal suo declino.

Il fatto è che uno dei vari elefanti nella stanza di questa campagna elettorale è la presenza della 'ndrangheta a Milano, i Milanesi sono esausti di sentirsi additare come mafiosi, gli affarucci di Moratti&Friends, amicizie poco chiare, interessi precisi e ben visibili -il cemento a gogò, case fatte per non essere vendute- non hanno aiutato. Far arrivare sindaci dalla Calabria suona più come un segno di allarme di perdere qualche pezzo della torta piuttosto che come solidarietà di partito, diciamo così... Poi magari arrivano con le migliori intenzioni. Ma Moratti è già etichettata come avanposto del peggio malaffare in Lombardia, farla diventare una questione nazionale non può che irritare i milanesi che in questi giorni si stanno prendendo lezioni non richieste da chiunque. Queste cose fanno il paio con i peana degli immobiliaristi sul pericolo blocco del cemento in città...Poco furbo mostrare il volto più inquietante proprio adesso.