venerdì 13 maggio 2011

Immigrazione


IL MINISTRO MARONI - «A Lampedusa continuano ad arrivare profughi dalla Libia. Mentre con la Tunisia funziona l'accordo di rimpatrio. In Libia c'è la guerra e finchè dura la guerra arriveranno i profughi» ha commentato il ministro dell'Interno Roberto Maroni alla Festa della polizia penitenziaria a Roma. «Questo è il problema - rimarca il titolare del Viminale - e per questo abbiamo sollecitato e risollecitiamo un'azione forte della diplomazia che ponga fine alla guerra in Libia altrimenti non c'è modo di fermare gli sbarchi. L'Europa non sta facendo quello che si è impegnata a fare. Un mese fa aveva deciso di prendere alcune iniziative, che dopo un mese non sono state ancora prese». Critica Livia Turco, responsabile dell'immigrazione del Pd: «L'atteggiamento del ministro Maroni è schizofrenico. Vorrebbe un maggior impegno dell'Europa e che questa mettesse in atto, con tempi rapidi, le proposte individuate per fare fronte ai flussi dei migranti. Tempi rapidi, che però Maroni stesso non sta applicando quando si tratta di rispettare le regole».

ECATOMBE - Sarebbero 1.200 le persone morte nella traversata del Mediterraneo fuggendo dalla Libia, secondo le ultime stime rese note oggi a Ginevra dell'Onu. Da fine marzo, quando è cominciata la fuga via mare dalla Libia verso Lampedusa e Malta a bordo di barconi malmessi e sovraccarichi, «stimiamo che potrebbero esserci fino a 1.200 persone che risultano disperse e che si presume morte» su un totale di oltre 12.000 persone giunte in Italia e a Malta, ha dichiarato la portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Melissa Fleming. Una persona su dieci in fuga dalla Libia non sopravvive alla traversata.

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