sabato 30 ottobre 2021

Puntini

1  L'Italia ha già preordinato 90 milioni di fiale di vaççino per il 2022 (spesa 1,8 miliardi; ogni fiala contiene più dosi).


2. Nessun passo è stato fatto, né si intende fare, per riconoscere la validità di altri vaççini al di fuori di quelli finora in uso (nel mondo sono in uso più di 20 vaççini anti-covid, alcuni con funzionamento tradizionale a virus inattivato.)


3. Diversi personaggi dell'entourage governativo (l'ultimo in ordine di tempo il sottosegretario Sileri) hanno già preannunciato l'estensione del Green Pass nel corso del 2022.


4. Il riconoscimento del Green Pass con relativi dati è stato incardinato sul sito dell'INPS.


5. In molti luoghi pubblici si sono installati lettori fissi del GP.


6. E' partita sui giornali la campagna sulla necessità della terza dose, con usuale profluvio di rassicurazioni a costo zero su quanto sia efficace e sicura.


7. Con l'avvento delle temperature invernali - come ampiamente previsto - sta partendo l'incremento di tutte le malattie respiratorie, incluso il Sars-Cov-2.


8. Per i prossimi tre anni è stata prevista una riduzione percentuale di circa il 6% dell'impatto della spesa sanitaria sul PIL.


Ed ora proviamo a unire i puntini. L'unica figura che sembra tenere assieme tutti i puntini, senza concedere nulla al rasoio di Ockham, è la seguente: 


il governo spinge in direzione di una strategia dove il principale investimento sanitario verrà fatto in inoculazioni anticovid, mentre il sistema sanitario nel suo complesso verrà lasciato deteriorare ancora, lasciando ulteriore spazio alla sanità privata. Verremo gradatamente persuasi - con le buone o con le cattive - a sorbirci la terza, e poi la quarta dose, e poi quante dosi sarà ritenuto opportuno. Non essendo le inoculazioni una procedura in alcun modo risolutiva del problema Covid (che l'immunità di gregge sia una fiaba lo sanno oramai anche i sassi), potremo rimanere a tempo indefinito in una situazione che può essere dipinta come 'emergenziale', dove saremo chiamati a inoculazioni cicliche, sotto il ricatto della certificazione verde per avere piena cittadinanza.


Ora, c'è palesemente una parte della popolazione italiana a cui poter esibire una certificazione per accedere al ristorante dà piacere: per una volta nella vita si sentono parte di un club esclusivo, il club dei buoni con bollino governativo, e al contempo provano evidente diletto nell'essere dalla parte di chi può esercitare piccole prepotenze, delazioni, esclusioni verso il prossimo. Questa gente è l'eterno materiale su cui ogni autoritarismo e ogni dittatura sono cresciuti ubertosi. Oggi è di nuovo, una volta di più, la loro ora, e faranno di tutto perché duri. Per tutti gli altri, per tutti quelli cui non piace la prospettiva di rimanere attaccati a tempo indeterminato alla catena corta di una certificazione per vivere, soggetta a richiamo periodico, con conseguenze sulla salute ignote, ecco per tutti questi è davvero giunta l'ora di svegliarsi, e anche rapidamente.


Andrea Zhok

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