Sono certo che avete tutti notato l'assiduità con cui il presidente Draghi compare in televisione a spiegare, ad esplicitare al popolo le ragioni del proprio operato. (Praticamente per quel che ne sappiamo potrebbe essere deceduto da due mesi, tanto mandano sempre in onda filmati di repertorio con Supermario in tre varianti: pensosa, indaffarata e professionale.) Il punto è che l'uomo è intelligente. Ha capito perfettamente che tutta la sceneggiata usuale dei politici che fanno la comparsata in TV, fingendo di interessarsi dei cittadini e delle loro opinioni, è una mera perdita di tempo. Il paese è maturo per ricevere ordini e accodarsi con entusiasmo. Basta avere il coraggio di farlo. Lo stile è quello che l'uomo conosce bene, tipico degli ambienti che contano, mica di quella buffonata della "politica democratica". Ci si incontra in quella manciata di persone che pesano, si stabilisce cosa fare, cosa dare e cosa ricevere, e poi si manda in TV qualcuno che ama il suono della propria voce ad anticipare gli ordini al pueblo. Così tagli fuori tutta quella roba inutile, ottimizzi i tempi morti e non ti disperdi fingendo di ascoltare i lamenti della plebe. Passi in ufficio, parlotti con i capibastone, decreti, e poi torni a casa a dar da mangiare agli alani. Tanto c'è il coro dei santificatori in servizio permanente effettivo che fa il suo ben retribuito dovere, e tanto basta.
E ora abbiamo il piacere di offrire al nostro pubblico un documentario sulla violazione dei diritti umani in Tibet e sull'autoritarismo in Ungheria.
Andrea Zhok
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