Tre anni di giornalismo infiltrato, cento ore di girato e un montato di dieci minuti per sputtanare un dirigente di Fratelli di Italia e farlo apparire contiguo se non affine a un apologeta del fascismo, una macchietta dell'estrema destra. Una inchiesta su un fatto accaduto il quattordici agosto scorso e relativo a Luca Morisi, ex spin doctor di Salvini, una storia squallida di festini e droga, un fatto che riguarda la vita privata di una persona nei confronti della quale, al momento, non è stato formalizzato alcun reato, ma che da una settimana apre le prime pagine di tutti i quotidiani. Tutto ciò viene fuori solo adesso, in concomitanza delle elezioni comunali con una sincronia così perfetta da non lasciare dubbi di alcun tipo. Corpi contundenti assestati bene allo scopo di colpire i due principali partiti di destra del paese, e, nello specifico, i loro leader, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E' tutto così smaccato, così scoperto, da risultare perfino grottesco, ma non importa, l'importante è il clamore mediatico, è il rimpallo della notizia, è la merda nel ventilatore, azionato al momento giusto, con i tempi giusti.
"La politica", diceva Rino Formica, "è sangue e merda", ed è esattamente così. In questo caso, prevale soprattutto la sostanza fecale. Paragonate il clamore dato alla vicenda Morisi e a quella che vede implicato Carlo Fidanza, alla sentenza di primo grado nei confronti di Mimmo Lucano, accusato di reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e il patrimonio: associazione per delinquere finalizzata a “commettere un numero indeterminato di delitti”, falso in atto pubblico e in certificato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato, al quale, Il Manifesto esprime "solidarietà". Non c'è alcuna proporzione. Gli indignati sono tutti da una parte sola, perchè è automatico indignarsi se a destra qualcuno commette fallo in centro campo, vero o presunto non importa, l'importante è che ci sia la sua percezione e che questa percezione venga ingigantita.
LORO sono dalla parte del giusto, e i loro, sono sempre e solo compagni che sbagliano, ai quali, come a Lucano, devono essere riconosciute tutte le attenuanti. Lucano, in fondo, è un umanista meridionale. Morisi invece non ha nessuna attenuante, Fidanza nemmeno. Loro non sbagliano, non hanno ideali, sono solo ontologicamente reprobi, fanno parte del "basket of deplorables" di cui parlò Hillary Clinton, una Giusta, per indicare gli elettori di Donald Trump. "Colpirne uno per educarne cento", era un detto di Mao, poi ripreso dalle Brigate Rosse. E si colpisce chi si teme, se no perchè colpirlo? C'è un chiaro incastro di poteri, trasversalmente compatto, che non può accettare che un domani, un domani dietro l'angolo, al governo possano sedere Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Bisogna fare in modo che non accada, così come si fece di tutto per evitare di andare alle elezioni nel 2019, quando il rischio che il centrodestra potesse conquistare Palazzo Chigi era troppo grande. Esiste un antidoto? Sì, solo uno. La scheda elettorale.
Niram Ferretti
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