L’impavida Selvaggia Lucarelli, orgoglio del giornalismo nostrano, decide di andare controcorrente e, invece di attenersi alle sagge norme del mainstream finalizzate ad ignorare, occultare e misconoscere le imponenti proteste di piazza (sintomo di un malessere diffuso che sempre meno ha a che fare con il virus), si presenta tronfia e impettita al Circo Massimo, gremito come non mai, invitando i manifestanti a vaççinarsi. Conoscendo la sua proverbiale pacatezza è facile immaginare con quale flemmatica serenità e spirito dialogante abbia messo in atto la provocazione. E’, infatti, a tutti noto il suo impegno contro gli haters profuso spargendo livore a piene mani, fedele al motto schizofrenico ed ipocrita secondo il quale l'odio lo si combatte con l'odio. Fatto sta che, come era prevedibile (e come lei stessa sperava), si becca uno spintone che le fa finire il cellulare, spianato impietosamente sui biechi manifestanti, sul suo bel faccino. Apriti cielo! Il mainstream dichiara il lutto nazionale e i rappresentanti politici si accalcano ansiosi di porgerle la loro solidarietà.
Beh, sinceramente è difficile sopprimere la volontà sfrenata di esimersi dal coro unanime di sostegno e di dare la solidarietà solo al povero cellulare... Verrebbe voglia di ripagarla con la stessa moneta con cui l’opinionista trattò i due agenti di polizia che, nel dicembre 2016, affrontarono il tunisino autore della strage del mercatino di Natale a Berlino. Malgrado uno dei due rimase ferito nella violentissima colluttazione, la Lucarelli sdegnosamente si rifiutò di dargli la sua vicinanza poiché, spulciando il profilo fb, aveva scovato qualche fastidioso link di estrema destra. E che dire di quando negò la solidarietà all’odiatissima leader di Fratelli d’Italia, sobriamente definita "vacca e scrofa" da un esimio professore universitario? Ma poiché sono geneticamente diverso da lei, con il cuoricino contrito ed affranto, le esprimo la mia totale solidarietà. Vabbè, lo faccio anche perché ho la sadica consapevolezza che la solidarietà di chi non la “pensa” come lei la infastidisca… Ma vado ben oltre la solidarietà e invoco misure concrete in suo favore! Poiché nel commentare l’increscioso episodio, la Lucarelli lamenta che non c’era alcun agente delle forze dell’ordine presente alla vile aggressione, allora chiedo urgenti misure di protezione per la preziosissima intellettuale. Suvvia, dategliela una scorta! Distaccate qualche agente antisommossa delle forze speciali ondulatorie e mettetelo a difesa dell'intrepida cronista. Proteggete siffatta professionista del nulla, abilissima nel mascherare la sconfortante vacuità concettuale con una tracotante superbia, la superficialità con la boria, il vuoto intellettuale con il fanatismo vanaglorioso. Tutelate questa eroina dell'inconsistenza che sfoggia orgogliosa l'acrimonia, ostenta radiosa l’astio e si pavoneggia nel rancore. Non privateci dei suoi eterei pensieri, forgiati da gracili idee e labili meditazioni. Non spegnete la sua voce, altrimenti sprofonderemo nel vuoto. Un “vuoto” talmente profondo e immenso che è noto solo a chi è così “pieno” di se...
Salvino Paternò
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