domenica 17 febbraio 2013

Smacchiare il giaguaro con Prodi l'africano...


MILANO- «Votare uniti». A sorpresa a Piazza del Duomo a Milano sale sul palco l'ex premier Romano Prodi. Alla kermesse del centro-sinistra per sostenere la candidatura di Umberto Ambrosoli il Professore parla dopo quattro anni di assenza dai comizi. «Sono di nuovo salito su un palco perché oggi vale la pena. Sono venuto qui per ribadire l'importanza della sfida per l'Italia e per la Lombardia e per farvi l'invito a votare uniti. E poi torno al mio lavoro». Prodi poi esorcizza gli spettri del passato, quelli di una coalizione frammentata e litigiosa come quella che aveva portato alla caduta del suo secondo governo: «Questa squadra a differenza del passato resterà unita, perché ha imparato la lezione, e perché è fatta di uomini diversi». E l'unione, Prodi la sintetizza azzardando una previsione: «Bersani ci guiderà fra una settimana alla vittoria, Matteo Renzi sarà una grande risorsa per il futuro».

Prodi non ha rinunciato all'ironia. Riferendosi a Bersani ha detto che quando il segretario del Pd parla non sempre tutti lo capiscono: «I miei amici africani - ha raccontato - mi chiedono perchè ce l'abbia tanto con i giaguari da smacchiare. Io me la cavo rispondendo che ce l'ha anche con i tacchini». A Bersani ha riconosciuto di aver fatto «bene ad essere serio in questa campagna elettorale» e lo ha invitato ad essere «duro con quei servitori dello Stato che sono diventati servitori di se stessi». Un invito a un futuro premier che ha riguardato anche i rapporti con l'Europa che non deve essere «quella del bilancio europeo che frena la crescita».

SMACCHIAMO IL GIAGUARO - Alle 17 è stata la volta del segretario del Pd accolto dall'ovazione della piazza. «Ancora sette giorni e lo smacchiamo il giaguaro»: con queste parole, fra gli applausi, Pier Luigi Bersani ha iniziato il suo intervento. «Partiremo con una lenzuolata di norme contro la corruzione, che premino gli onesti e non i furbi» ha aggiunto il leader Pd che tra le priorità, cita quella di norme che possano contrastare il falso in bilancio, i reati finanziari e il voto di scambio mafioso.

AMBROSOLI - «Il 25 aprile quest'anno arriva a febbraio»: così il candidato del centrosinistra al Pirellone, Umberto Ambrosoli, ha parlato della data delle elezioni come del giorno della liberazione: «Non abbiamo bisogno di continuità ma di una nuova prospettiva. La Lombardia ha l'occasione di scrivere una pagina di storia come quella di tanti anni fa».

A MILANO PER AMBROSOLI - In mattinata Pier Luigi Bersani aveva parlato dalla «sua» Bettola là dove era partita la campagna elettorale. «Credo che dalla Sicilia fino alla Lombardia adesso abbia voglia di esprimere una riscossa civica, un cambiamento» ha detto il segretario del Partito Democratico. Sulla Lombardia, considerata regione chiave alle urne, non si sbilancia: «È importante ma non vedo molto la differenza con altre». Decine di migliaia le persone accorse per sostenere la candidatura di Umberto Ambrosoli alla presidenza della Lombardia. Fra i primi a intervenire il sindaco Giuliano Pisapia: «Dopo avere liberato Milano, liberiamo la Lombardia per costruire l'Italia che vogliamo».

«COPPIA DI FATTO»- Poco prima di salire sul palco il leader di Sel Nichi Vendola pubblica con ironia su Twitter una foto insieme a Bersani, commentando: «Siamo una coppia di fatto».

2 commenti:

Nessie ha detto...

Che palle con 'ste coppie di fatto!
Pure quella racchia della LIttizzetto e quella faccia da pesce freddo da porzione di Fazio, si fanno chiamare "coppie di fatto".
Poi chi ti spunta fuori? La faccia da Mortadella di Prodi.

Eleonora ha detto...

Il nuovo che avanza...