domenica 17 febbraio 2013

Nuovi italiani... bocconiani


Emanuel Alijaj è nato 19 anni fa a Scutari, in Albania. Dal 2010 è cittadino italiano e alle sue prime elezioni politiche ha scelto di votare Mario Monti. Studia giurisprudenza all’università Bocconi. Ci piace pensare a Emanuel come un rappresentante della futura classe dirigente di questo Paese: migrante, determinata, con la passione per il lavoro e per il merito. Ecco la sua intervista.

1) Perché vai a votare? La risposta potrebbe essere scontanta ma non posso non fare riferimento alla responsabilità civica: in questo momento delicato per il nostro Paese noi italiani abbiamo il dovere di esprimere che futuro vogliamo per l’Italia. Questa campagna elettorale si è incentrata principalmente sui giovani, affrontando temi come la dissocupazione giovanile e il rinnovamento della classe politica. Perciò, in quanto giovane, mi sono sentito chiamare in causa e per questo motivo ritengo di dovermi recare alle urne il 24 e 25 febbraio.

2) Per chi voti e perché? Voterò la Lista civica per Monti. Il perchè della mia scelta trova ragione nella figura del leader di questa lista. Mario Monti nel novembre del 2011 accettò l’incarico di formare un governo tecnico di cui sarebbe stato la figura centrale, ben sapendo che aveva tutto da perdere e niente da guadagnare… All’attuale premier è stata consegnata un Italia sull’orlo del default, prossima al baratro, in una situazione non molto distante da quella greca. Nei primi mesi di governo Monti ha fatto il “lavoro sporco”, quello che nessun governo in precedenza ha mai osato fare per paura di perdere una grande fetta di elettori. Ma forse il maggior merito di Mario Monti è stato quello di far riacquistare credibilità a un Paese che con Berlusconi l’aveva ormai persa davanti alla comunità internazionale. La discesa in politica del Primo ministro, che prima era super partes, non indebolisce la figura di statista ma la rafforza. Dalla sua candidatura si evince il desiderio di non veder vanificati gli sforzi a cui siamo stati sottoposti noi italiani. Abbiamo fatto 30, ora facciamo 31! Credo fortemente nella sua agenda in cui sono previste proposte di riforme concretamente realizzabili come il piano per le assunzioni dei giovani, la graduale e sensata riduzione dell’ Irap, la lotta all’evasione partendo dalla forte riduzione della circolazione delle banconote e l’accorciamento dei tempi della giustizia. Ritengo inoltre che se la coalizione formata da Scelta Civica, Fli e Udc arrivasse al 16 o 17 per cento delle preferenze, si potrebbe auspicare a una forte quanto necessaria coalizione riformista con il Pd di Bersani, che in questo modo potrebbe fare a meno del sostegno altrimenti vitale del Sel di Vendola, garantendo finalmente stabilità alla vita politica del nostro Paese.

3) Quando e come hai maturato la tua scelta di voto? La mia scelta di voto nasce dalla grande stima che nutro nei confronti del presidente Monti e per il suo operato all’interno del governo tecnico. L’idea è nata quando è stata presentata la sua lista e si è rafforzata durante la campagna elettorale.

4) Chi ti ha più deluso dei politici del passato? Le delusioni più grandi le ho ricevute nel recente passato. La prima dal Pdl, che con grande incoscienza e irresponsabilità e – ben sapendo la complicata situazione di crisi economocia del nostro Paese – non ha esitato a farci affondare nuovamente in una crisi politica, togliendo la fiducia al governo tecnico di Monti. Un gesto che significava non avere a cuore il futuro del proprio Paese. La seconda delusione invece proviene da tutte le forze politiche, che in tutti questi anni non sono ancora riuscite a cancallere il cosiddetto porcellum, la vergognosa legge elettorale che ci obbliga ancora a votare, nonostante le pulizie delle liste, per impresentabili come Scilipoti, Razzi, Demetrio Arena.

5) Cos’è per te la politica? La politica è una parte importante della vita di un cittadino: regola la nostra esistenza nella società e la può migliorare. Mi piacerebbe che non esistesse indifferenza soprattutto da parte dei miei coetanei verso la politica, poiché essa è res publica, ci appartiene, e chiunque può dare il suo contributo in modo più o meno consistente.

6) Come l’hai scoperta? Ho cominciato ad interessarmi di politica ho ricevuto nel 2010 la cittadinanza italiana, e il mio interesse è nettamente aumentato dal compimento del mio diciottesimo anno. Ho conosciuto i rappresentanti politici tramite internet e la tv, con programmi come Ballarò, Annozero, e soprattutto tramite la satira, a mio avviso il più potente aggancio tra la politica e i cittadini.

7) Ti sei mai impegnato direttamente? No, fino a questo momento è sempre rimasto un interesse passivo

8) Quali sono per te le priorità che dovrebbe affrontare il prossimo governo? Il prossimo governo dovrà occuparsi come prima cosa della lotta alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Dovrà far ripartire la piccola-media impresa, che è stata maggiormente colpita dalla crisi. Per contrastare l’opprimente pressione fiscale dovrà combattere audacemente l’evasione fiscale, senza ricadere nella trappola del condono. É di vitale importanza inoltre che si riformi la giustizia, accorciando i tempi dei processi e snellendo la burocrazia. E, soprattutto, mi auguro che sia l’ultima volta che si va a votare con questa legge elettorale.

9) Chi vorresti presidente della Repubblica? Il presidente della Repubblica deve rappresentare per i politici italiani quello che la regina Elisabetta rappresenta per i politici inglesi, ovvero una figura che mette tutti d’accordo. È fondamentale perciò il requisito “sopra le parti”. Per questo motivo sarei contrario a un’ipotesi di presidenza di Prodi, che fino a 5 anni fa rappresentava la figura di spicco della Sinistra. Il prossimo presidente della Repubblica dovrà essere un uomo di esperienza lontano da parecchi anni dallo scontro politico.

10) Cosa sogni per il tuo futuro? A differenza di molti miei coetanei che sperano un giorno di poter vivere e lavorare all’estero, io nel mio futuro spero di rimanere in Italia, perché amo e credo in questo Paese. Sogno un’Italia in cui i politici, rappresentanti del popolo, esprimano forti valori morali e lavorino unicamente per migliorare il loro Paese e per tener fede alle promesse fatte a chi li ha scelti. Sogno un’Italia nella quale i giovani meritevoli siano contesi tra i datori di lavoro, in cui non bisogna aspettare più di dieci anni per ottenere un risarcimento del danno, dove tutti pagano meno tasse, perché tutti le pagano.

1 commenti:

Giuseppe Coppedè ha detto...

A dimostrazione che la Bocconi è il più grande cretinificio d'Italia.