sabato 13 giugno 2020

Sulle zone rosse

Sono un po' confuso. Non so se il procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota che sta indagando sull'emergenza Coronavirus sia uno dei tanti magistrati “promossi” da Palamara in accordo con il PD. So che ieri ha sentito il presidente Conte e il ministro dell'interno Lamorgese come “persone informate sui fatti” circa la mancata chiusura delle “zone rosse” in Lombardia – misura che se attuata tempestivamente avrebbe salvato qualche migliaio di vite umane. Il punto è: chi doveva decidere se chiudere, il governo o la Regione Lombardia? Chissà, le indagini sono difficili: “un rebus”, scrivono i giornaloni. Eppure appena un mese fa un altro membro (absit iniuria verbis) del governo Conte, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, aveva impugnato l'ordinanza con cui Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, stabiliva la riapertura di bar e ristoranti. “Mi auguro – disse Boccia nell'occasione – che il presidente Santelli segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni. Lei le conosce bene e sa che quell'atto è illegittimo.” E il tribunale amministrativo aveva dato ragione a Boccia, “bocciando” appunto l'ordinanza di riapertura: "Spetta al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19", hanno messo nero su bianco i giudici amministrativi nella sentenza di annullamento.  Ecco, la mia confusione nasce tutta da qui: la magistratura esita a contestare a Conte e Lamorgese il reato previsto dall'art. 438 del codice penale, cioè l’epidemia colposa (pena prevista: l'ergastolo), perché ha sì sentenziato in sede amministrativa che la responsabilità di riaprire le “zone rosse” è del governo, ma magari in sede penale la responsabilità di chiuderle potrebbe essere delle Regioni e quindi il governo non poteva farci niente? Ovvero, dopo aver affermato che la decisione di riaprire spetta al presidente del Consiglio dei ministri e non alle regioni, non sono del tutto sicuri che spettasse a lui anche chiudere? Vai a sapere: magari chi apre non può chiudere e chi chiude non può aprire. Eh sì, un vero “rebus”, che richiederà ancora lunghe e complesse indagini.

("Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini.")

Piergiorgio Molinari

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